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mercoledì 21 maggio 2025
 
 

Da Solimarket ai comuni, se i rifiuti sono un'opportunità

09/05/2014  Sabato 10 ad Acqui Terme, nell'Alessandrino, il convegno "Meglio prevenire che smaltire" con amministratori locali e associazioni per confrontarsi e trovare insieme nuovi modelli di recupero e trasformazione non solo dei rifiuti ma anche dei rapporti sociali. Partendo dal progetto Solimarket

La chiave di narrazione potrebbe essere questa: “Meglio prevenire che smaltire”. È la buona pratica che va in scena nel negozio Solimarket di Acqui Terme (via Goito, 56), un progetto dove i rifiuti non sono un peso da smaltire ma una risorsa da sfruttare. Che è poi il sogno di tanti sindaci italiani alle prese con campagne di sensibilizzazione sulla raccolta differenziata che non sempre decollano. Con danni ingenti per tutti.

Partendo proprio dall’esperienza di Solimarket sabato 10 maggio nella sala conferenze del Movicentro di Acqui Terme si terrà una tavola rotonda per condividere le esperienze di riduzione e riutilizzo di ciò che erroneamente viene considerato “rifiuto” e imparare, scambiandosi esperienze, come raggiungere l’obiettivo “rifiuti zero” in molte piccole e grandi città.

Ma cos’è Solimarket? È un progetto pensato come un vero e proprio esercizio commerciale in cui le persone possano acquistare a prezzi popolari indumenti, mobili, elettrodomestici, stoviglie, computer, libri usati. Le persone in grave situazione di difficoltà economica possono usufruire di appositi buoni d’acquisto (derivanti da una percentuale del valore dei beni donati al Solimarket) forniti dagli enti ed associazioni assistenziali. Tutti i frequentatori sono considerati come clienti e non destinatari di aiuto: questa modalità favorisce il rimescolamento sociale sulla base non solo delle possibilità economiche dei clienti, ma anche delle loro scelte come consumatori attenti al riuso e al riciclo.
Il negozio fa da tramite tra chi vuole donare qualcosa di cui non ha più bisogno e chi ha delle necessità, organizzando e agevolando l’incontro e dando garanzie di trasparenza, e all'occorrenza può prestarsi anche come spazio per conferenze sui temi del dono e del riciclo e per laboratori di autoproduzione e di recupero di saperi quasi dimenticati, come le riparazioni sartoriali e la piccola manutenzione.

«Solimarket », spiega Paolo Stocchi, responsabile del progetto, «funziona perché dietro c'è la proposta di un modello che coinvolge in prima persona il cittadino. Le persone sono  felici di lasciarci gli oggetti che non utilizzano più perché sentono che tramite il nostro negozio i loro beni vengono valorizzati: non finiscono in un'anonima discarica, ma vengono venduti ad una persona che ne ha realmente bisogno e se ne prenderà cura. Gli oggetti che un tempo a loro sono stati cari vengono restituiti alle fasce deboli del territorio, iniziando un circolo virtuoso. I nostri clienti», aggiunge, «sono di tutti i tipi: uomini soli, anziani, giovani coppie ma anche famiglie con bambini. La nostra logica è quella del recupero dei beni dismessi e della loro vendita ad un prezzo calmierato: ad esempio una famiglia ci porta un corredo di abitini da neonato che non servono più e può portarsi a casa un passeggino ad un costo ragionevole. Al Movimento per la vita diamo gratuitamente vestitini, girelli, culle e dondolini».

Dall’esperienza maturata con Solimarket è nata l’esigenza di organizzare il convegno “Meglio prevenire che smaltire”, che raccoglie attorno ad una tavola rotonda attori del territorio dell’alessandrino ed esempi virtuosi di altre parti d’Italia, per confrontarsi e trovare insieme nuovi modelli di recupero e trasformazione non solo dei rifiuti ma anche dei rapporti sociali.

Ecco il programma:

Presentazione del progetto “Solimarket”, il mercatino del riuso, del riciclo e della solidarietà.
Un progetto integrato a servizio della cittadinanza
a cura di Paolo Stocchi, Cooperativa Sociale Impressioni Grafiche onlus


Il ruolo delle amministrazioni nella prevenzione e nel riutilizzo contro la logica del rifiuti
a cura di Giorgio Del Ghingaro – Comune di Capannori
La cittadina di Capannori, piccolo comune toscano in provincia di Lucca, sale agli onori della cronaca grazie ad un suo cittadino, il maestro elementare Rossano Ercolini. Quando viene a conoscenza dei piani per la costruzione di un inceneritore a pochi chilometri dalla sua scuola,decide di intervenire in prima persona: fonda l’associazione «Ambiente e Futuro», per informare la comunità dei rischi ambientali dell’incenerimento e di proporre strategie alternative per la gestione dei rifiuti. Seguono anni di battaglie, ma alla fine le sue ragioni hanno la meglio e nel 2007 il comune di Capannori è il primo in Italia a adottare la strategia Rifiuti Zero, Nell’aprile del 2013 Rossano Ercolini riceve il Goldman Environmental Prize e viene invitato alla Casa Bianca dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama.

Il territorio verso Rifiuti Zero

Andrea Laiolo – sindaco del comune di Vinchio
Rifiuti Zero è una strategia che si propone di riprogettare la vita ciclica delle risorse in modo tale da riutilizzare tutti i prodotti, facendo tendere la quantità di rifiuti da conferire in discarica allo zero, contrapponendosi alle pratiche che prevedono necessariamente un processo di incenerimento o discarica.

Rifiuti ingombranti. Un bilancio tra costi e benefici
Dott.ssa Rosangela Novaro, servizio ecologia comune di Acqui Terme
Massimo Bernardi, vicepresidente Econet


Presentazione del progetto “Non buttarli. Donali: il territorio si organizza”

Gianfranco Baldi – sindaco comune Cassine e vicepresidente Unione Collinare Alto Monferrato Acquese      

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