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domenica 06 ottobre 2024
 
Scuola
 

«Da tempo è nel mirino dei prof, si è messo a studiare. Speriamo che duri»

20/08/2020 

Finalmente Paolo si è messo a fare i compiti! Promosso per forza quest’anno in seconda liceo, anche se con quattro materie sotto, dopo avere rinviato per oltre un mese ha deciso di incominciare a prepararsi per settembre. I prof lo aspettano al varco, ce lo hanno già detto. Lui continua a dire con spavalderia che ce la farà. Effettivamente non gli mancano né l’intuito né la parlantina. Ma non si sottomette alle regole di uno studio continuativo e sistematico. Alle medie andava molto bene, ma mio marito, che è insegnante, dice che è perché le richieste della scuola erano scarse e lui brillava in una classe modesta.

CATERINA

Per riuscire a scuola, soprattutto la scuola superiore, non basta essere dotati sul piano cognitivo. Avere intuito e capacità espositive aiuta molto, ma, man mano che il livello scolastico aumenta, non sono più sufficienti per consentire buoni livelli di apprendimento. Ciò vale soprattutto nei licei, in cui la prospettiva più frequente è il proseguimento degli studi all’università. Mettersi a studiare e acquisire conoscenze in modo non superficiale, cioè non solo per portare a casa una sufficienza, ma per imparare a lunga scadenza, richiede alcune capacità che vanno sviluppate nel tempo con l’esercizio. In primo luogo, la capacità di concentrarsi nello studio, mettendo da parte ogni pensiero che distragga. Fermarsi a leggere nel silenzio, senza smartphone, videogiochi, musica e amici, apre la mente a tanti pensieri: alcuni di essi riguardano gli argomenti che si studiano, molto altri no. Fare silenzio nella mente, evitando anche i pensieri relativi al numero di pagine da studiare, alla speranza di non essere interrogati, ai trucchi per ottenere un buon voto, concentrandosi solo sui contenuti da imparare, è il primo passo. Il secondo è rendere lo studio non la passiva memorizzazione di informazioni, ma un lavoro attivo della mente in cui ci si pone domande, si fanno ipotesi e si risolvono quesiti. Ma anche ci si attiva attraverso la stesura di schemi, la sottolineatura e l’annotazione di termini, date, idee importanti. E anche con l’approfondimento mediante Internet dei contenuti più complessi o interessanti: video, immagini, letture, spiegazioni di esperti da integrare con quelle dei propri docenti. Terzo, e più difficile elemento per la buona riuscita, è la capacità di dare un senso e uno scopo all’attività di studio. Crescendo, deve essere sempre meno un obbligo e sempre più la palestra dove imostrare a sé stessi di essere in grado di sviluppare le proprie capacità, specialmente nelle materie che iscuotono maggiore interesse. Più concretamente, significa voler diventare competenti, sapersi impegnare con costanza, con la schiena diritta, avendo una prospettiva più ampia della fine della pagella di fine quadrimestre, anche a costo di qualche rinuncia.

 
 
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