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giovedì 28 settembre 2023
 
UTERO IN AFFITTO
 

Da esponenti del Pd ai movimenti femministi, tutti uniti contro la maternità surrogata nella petizione NO GPA

01/06/2023  La rete No Gpa ha indetto una petizione contro l'utero in affitto che ha raccolto 500 firme eterogenee. Non solo il mondo cattolico si mobilita. Hanno firmato consiglieri, sindaci, avvocati, professori, psicologi e professionisti di ogni schieramento e partito politico

Ci sono tematiche che trascendono i confini delineati intorno alle categorie di pensiero proprie dell’ala destra e dell’ala sinistra della politica italiana. Una di queste, di cui si sta discutendo proprio in questi giorni, è la maternità surrogata. È apparso infatti recentemente su Change.org, la piattaforma online di campagne sociali, un appello rivolto direttamente al Parlamento italiano che riprende la sentenza n. 272 del 2017 e n. 33 del 2021, per la quale la gestazione per conto di altri “(…) offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane, assecondando un’inaccettabile mercificazione del corpo, spesso a scapito delle donne maggiormente vulnerabili sul piano economico e sociale”.

La particolarità di questa petizione e che ha attirato l’attenzione di molti sta nel fatto che le firme fin ora raccolte provengano dagli ambiti e dalle fazioni politiche più disparate e non solo dal mondo cattolico: psicologi psicoterapeuti, senatori, consiglieri comunali e regionali, filosofi, professori e docenti universitari, sindaci, imprenditori, dirigenti, avvocati, attivisti. Uomini e donne, anche esponenti eminenti del Partito Democratico (per citarne solo alcuni: Massimo Bulbi, Manuela Rontini, Matteo Daffadà, Francesca Maletti, Gigi Molinari, Giuseppe Paruolo, Ottavia Soncini), segretarie e rappresentanti di Arcilesbica (come Flavia Franceschini, Segreteria nazionale ArciLesbica Milano, o Cristina Gramolini, presidente ArciLesbica nazionale), persino attiviste di Resistenza Femminista.

La questione - sollevata proprio dalla rete No gpa, acronimo che sta per No Gestazione Per Altri - nasce in seno alla proposta di legge che Fratelli d’Italia ha fatto per rendere reato il ricorso alla maternità surrogata, anche all’estero. La prospettiva è quella di proteggere i diritti delle donne e dei bambini, soprattutto di tutti coloro che provengono da paesi in via di sviluppo e che versano in condizioni socio-economiche precarie, se non al limite dei diritti umani.

Il testo continua:È in Parlamento, dove si formano le leggi e si individuano i percorsi normativi, che oltre a confermare la contrarietà alla maternità surrogata e prevedere un maggior controllo sull’applicazione della norma, occorre spingere a livello UE e ONU per una messa al bando di tale pratica in sede internazionale. E al tempo stesso vanno risolte questioni che necessitano di un quadro giuridico certo nell’interesse preminente dei bambini, così come sollecitato da Cassazione e Corte Costituzionale”. L’appello quindi non si limita ai confini nazionali ma viene esteso anche all’Europa, per una regolamentazione della vicenda sovranazionale che accomuni tutti i paesi membri dell’Unione. La necessità di un “quadro giuridico certo”, poi, fa riferimento principalmente a quei bambini che sono nati all’estero da madri surrogate e ai quali spetta parimenti una tutela dei diritti, come sottolineato da Cassazione e dalla Corte Costituzionale.

 
 
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