Come ogni anno c’era attesa tra gli appassionati delle belle lettere su quale fosse quest’anno il nome del premio Nobel della letteratura. E alle 13 di oggi l’Accademia di Stoccolma ha reso noto il suo verdetto: Jon Fosse, norvegese, classe 1959, scrittore e drammaturgo. I bookmaker lo consideravano tra i favoriti, e forse già in molti avevano cercato di capire chi fosse questo autore norvegese sconosciuto ai più. In Italia erano già disponibili diverse sue opere, anche se la maggior parte pubblicate con editori di nicchia, e di impronta prevalentemente teatrale. Erano invece usciti lo scorso anno con La nave di Teseo il primo e il secondo volume di una settologia, L’altro nome (di cui trovate la recensione che uscì su Famiglia cristiana) di cui il 10 ottobre esce il secondo volume. Io è un altro - Settologia III-V sempre tradotto da Margherita Podestà. Romanzo-mondo strutturato in sette parti, Settologia è considerato il capolavoro di Fosse, ed è il caso letterario internazionale degli ultimi tempi, in corso di pubblicazione in oltre 20 paesi. Questa la trama: Due uomini condividono lo stesso nome, Asle. Uno è un uomo di successo, l’altro alza il gomito troppo spesso. Viene da pensare che siano la stessa persona, eppure a volte si incontrano e si parlano. Il tempo e lo spazio li seguono come due rette che a volte sembrano intersecarsi, su quella che potrebbe essere la costa sudoccidentale della Norvegia, tra i ghiacci, il mare scuro e i fiordi. Tra amori fugaci, alcool, gruppi rock e sigarette, i due Asle si incontrano per la prima volta. Si assomigliano, si vestono allo stesso modo ed entrambi vogliono fare i pittori. E sarà proprio grazie all’arte, frequentando l’Accademia, che Asle conoscerà per la prima volta sua moglie, e se ne innamorerà all’istante
Considerato uno dei maestri della letteratura scandinava e autore emblematico della scena teatrale contemporanea, Jon Fosse è nato il 29 settembre 1959 a Haugesund, un piccolo villaggio sulla costa occidentale norvegese, crescendo a Strandebarm, sullo spettacolare fiordo di Hardanger. Si è laureato all'Università di Bergen in letteratura comparata e da allora ha iniziato a dedicarsi a tempo pieno alla scrittura, insegnando a lungo all'Accademia di scrittura di Hordaland. Oggi vive nella residenza onoraria di Grotten, a Oslo, concessagli dal re di Norvegia per i suoi meriti letterari che lo hanno reso famoso a livello internazionale. Fosse è uno scrittore incredibilmente prolifico e un intellettuale poliedrico, tra le voci più significative della drammaturgia contemporanea, tanto da guadagnarsi il soprannome di "Samuel Beckett del XXI secolo". Ha esordito nella scrittura nel 1983 con il romanzo Raudt, svart ("Rosso, nero"), sperimentando successivamente generi e stili eterogenei, quali la narrativa breve, la poesia, la saggistica e la letteratura per l'infanzia. Le sue opere sono state tradotte in oltre 40 lingue, compreso l'italiano.
I primi riconoscimenti arrivano a Jon Fosse già agli inizi degli anni Novanta, soprattutto per i suoi racconti per l'infanzia; nel 1996, oltre a ricevere diversi riconoscimenti per le sue opere in prosa, vince per la prima volta il prestigioso Premio Internazionale Henrik Ibsen (lo vincerà nuovamente nel 2010); da allora, la sua attività artistica è stata costantemente accompagnata da una ricca messe di riconoscimenti, che lo portano ad aggiudicarsi, tra gli altri, il Nynorsk Literature Prize, lo Swedish Academy's Nordista Pris, il Premio Ubu, l'European Prize for Literature.
Nel 2005 viene nominato Commendatore dell'Ordine reale norvegese di Sant'Olav e nel 2007 la Francia gli conferisce l'Ordine Nazionale al Merito. Nel 2015 l'Università di Bergen, che lo vide giovane laureato nel 1987, gli ha attribuito il dottorato honoris causa e nello stesso anno ha vinto il Nordic Council's Literature Prize. Nel 2016 è stato insignito del Premio Willy Brandt, che ha sancito il successo di Fosse in Germania, dove è ampiamente tradotto e dove registi di primo piano, come Thomas Ostermeier, lo hanno più volte portato sulle scene con grande sensibilità e successo.
I suoi testi teatrali sono stati messi in scena in tutto il mondo, affermandosi come autore di opere di struttura frugale che danno voce, con lucida analisi, al disagio che scaturisce dalle barriere comunicative poste tra gli uomini e le donne della nostra epoca, tra figure d'età diverse, tra persone disunite da vincoli famigliari, tra soggetti vivi e ombre.
Tra i romanzi più famosi di Fosse spicca Insonni (Fandango Libri 2011), una favola moderna dai toni dolci in cui i piccoli protagonisti, due creature simili all'Hansel e Gretel della fiaba, assistono impotenti alla crudeltà del giudizio con il cuore ancora pieno di speranza per quel miracolo che è la vita.
Di lui, premia del Nobel, aveva scritto il New York Times: «Fosse è uno di quegli scrittori che ti senti in colpa di non avere ancora letto». A questo punto è doveroso colmare questa lacuna per tutti coloro che amano confrontarsi con le Letterature, espressione non solo dell’animo dell’autore ma anche del paese in cui ha vissuto.