«Soffro di pressione bassa e, nei periodi in cui lo stress si sommava al caldo, ho avuto episodi di attacchi di panico. La prima volta che mi capitò, fu un’esperienza così brutta che pensavo di avere un infarto in corso. Dopo anni, però, sono riuscita a venirne fuori…». Daniela Ferolla, grandi occhi chiari, fisico statuario e lunghi capelli scuri, è la classica bellezza mediterranea. Eletta miss Italia nel 2011, oggi è una conduttrice affermata, modella, attrice ma, soprattutto, è la prima miss giornalista (con tanto di laurea). È gentile quando parla, e ha un grande sorriso. Testimonial della campagna Airc, l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro, ci racconta il problema di cui ha sofferto per molti anni.
«La prima volta che mi capitò un attacco di panico», dice, «avevo 17 anni. Iniziai a sudare, mi si chiuse lo stomaco, sentivo il cuore a mille. Insomma, una sensazione davvero terribile. Quando capii che, fortunatamente, non era infarto, ma soltanto un attacco di panico, alimentato dalla stanchezza e dall’elevata temperatura, decisi di informarmi il più possibile su questo argomento, leggendo tutto quello che riuscivo a trovare per capire di che cosa si trattasse e come uscirne fuori. Piano piano, con tanta buona volontà ma anche con qualche rinuncia (ad esempio, non bevo più caffè, tè e nessun’altra sostanza eccitante), ne sono uscita fuori». Per il resto, Daniela Ferolla gode di un’ottima salute. «Merito», ammette, «della mia infanzia trascorsa all’aria aperta nel Cilento e dell’ottima alimentazione che ho seguito. I miei nonni avevano una casa con un piccolo orto che coltivavano, e io ho sempre avuto la fortuna di poter mangiare tanta verdura e frutta genuina, coltivate nel rispetto della natura. Ancora oggi, quando torno “a casa”, mi rifugio tra vigneti e ulivi, che danno prodotti di ottima qualità». Non a caso, la dieta mediterranea è nata proprio nel Cilento, e per questo Daniela, in occasione di Expo 2015, è stata scelta come ambasciatrice di quello che, come rimarca la stessa miss, «non è soltanto un regime alimentare, ma un vero e proprio stile di vita».
Nonostante gli impegni professionali, la vita semplice e pura della sua infanzia continua a essere un ideale cui aspirare. «Torno spesso in Cilento, lì anche l’aria è diversa…», ammette, con un pizzico di nostalgia. «Per fortuna, tutti i giorni sono immersa nella natura, nella bontà dei suoi prodotti». Anche quest’anno, Daniela infatti è la conduttrice di Linea verde – trasmissione dedicata all’agricoltura e al suo mondo – insieme a Patrizio Roversi, «e questo lavoro per me è un’opportunità bellissima per scoprire la ricchezza del nostro territorio». E di bellezza lei se ne intende: la corona di miss Italia le fu consegnata niente di meno che da Sophia Loren!
Subito dopo la conquista del titolo, Daniela ha lavorato come modella. «Ma non era il mio mondo, c’erano regole troppo rigide e persone che ti facevano venire mille complessi», precisa. «La bellezza è un talento che mi è stato donato e, come tale, non va nascosto sotto terra, ma coltivato; tuttavia, non mi interessa l’aspetto fisico se è soltanto fine a se stesso. Volevo farmi conoscere dalla gente per quella che sono realmente, per le mie capacità e, soprattutto, desideravo fare una televisione di valore, di qualità». E così, la miss è tornata a scuola: più precisamente sui banchi dell’università. «Mi sono laureata in Scienze della comunicazione. Ho scelto questa Facoltà dopo un’attenta analisi, perché mi interessava molto questo ambito. Poi, ho iniziato a collaborare con alcune trasmissioni televisive e così sono anche riuscita a diventare giornalista pubblicista! È stata una soddisfazione davvero grande per me».
Oggi, Daniela è una donna più matura della ragazza che ha incantato l’Italia con la sua bellezza. «Il fisico non basta, occorre puntare su altro: mi piace trasmettere questo messaggio alle ragazze giovani», dice come se ormai avesse un’età avanzata. Quando le fai notare che anche lei è “una ragazza giovane”, sorride, e aggiunge: «Vivo bene il rapporto con la mia età: un po’ grazie alla genetica, un po’ perché sono molto attenta e rigorosa nell’alimentazione e nello sport, riesco a mantenermi in forma». Il segreto per un fisico come quello di Daniela? Una dieta sana, prima di tutto: «Sono abituata», racconta, « a mangiare prodotti dell’orto. Adesso che vivo a Milano, trovarli è un po’ più difficile, ma cerco sempre di acquistare alimenti biologici o integrali, mangio poca carne, tantissima frutta e verdura…». E, ovviamente, mai dimenticare lo sport: «Mi piace variare, non sono il tipo che svolge sempre la stessa attività fisica. Prediligo la corsa e lo yoga, ma in questo periodo sono nella fase “ballerina”: seguo lezioni di zumba e mi diverto molto, oltre a bruciare calorie».
La forza, Daniela, la trova nella sua famiglia: «Siamo quattro sorelle, molto unite: un po’ come le sorelle March in Piccole donne! Ho tre nipoti e amo tantissimo fare la zia. Quando gli impegni di lavoro ce lo permettono, ci piace trovarci tutti insieme, nella casa in Cilento». Tutti insieme, tranne la mamma. Il periodo più duro della sua vita, Daniela l’ha vissuto un anno e mezzo fa, quando la mamma è morta. «Anche per questo ho accettato di diventare testimone Airc, di cui ricorrono i giorni della ricerca dal 31 ottobre al 6 novembre, con tante iniziative in tutta Italia. Quando mia madre si è ammalata», confida con emozione, «l’ho seguita personalmente: la accompagnavo alle sedute di chemioterapia in ospedale, parlavo con i medici, cercavo di informarmi il più possibile su questa malattia. Ricordo i pomeriggi trascorsi in ospedale, lei che si sottoponeva alle terapie, e io a studiare sui miei libri dell’Università». Un calvario ben noto, a chi si è dovuto confrontare con un tumore. «Quando ho conosciuto l’Airc», rivela, «mia madre era morta da poco. Mi chiesero di diventare testimonial dell’associazione e io, all’inizio, non volevo, perché per me era come riaprire una ferita dolorosa. Tuttavia, ho pensato che dare la mia voce alle campagne contro il tumore fosse un modo per aiutare altre persone, che stanno soffrendo quello che ho vissuto io. E allora ho detto di sì».
A darle conforto nei momenti bui c’è l’immagine di padre Pio. «È stata una vera riscoperta», svela, «perché mia nonna è sempre stata molto devota a questo Santo, aveva la casa piena di immaginette e avrebbe tanto voluto portarmi a Pietrelcina. Ma non c’è stato tempo. Poi, lo scorso anno mi chiesero di condurre Una voce per padre Pio, insieme a Massimo Giletti. Così sono andata nel paese natale di padre Pio, ho trascorso una settimana intera a conoscere i suoi luoghi. Proprio come avrebbe voluto la nonna».