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sabato 17 maggio 2025
 
Violenza sui minori
 

Pedofilia e pedopornografia, dati sempre più allarmanti

05/05/2017  Il Telefono azzurro ha presentato un dossier secondo il quale nel 2016 le denunce all’Autorità Giudiziaria per atti sessuali con minorenne sono state 505, quelle per pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico 614.

Si celebra oggi la Giornata mondiale contro la pedofilia e la pedopornografia. Un tema che vede in prima linea Telefono Azzurro, che ha promosso proprio oggi il convegno Pedofilia: strumenti e soluzioni di contrasto.

Nel 2016, i casi di abuso sessuale e pedofilia gestiti da Telefono Azzurro sono aumentati del 3,4% rispetto al 2015. Un totale di 301 situazioni di pronto intervento, attraverso la linea 1.96.96, il 114 Emergenza Infanzia e la chat di Azzurro.it, servizi gestiti dall’associazione, che da trent’anni (è nata l’8 giugno 1987) è in prima linea nella tutela dei diritti dei minori, attraverso le attività di ascolto e prevenzione messe in campo ogni giorno 24 ore su 24, con al suo team di psicologi e psichiatri infantili.  

Secondo i dati ISTAT degli ultimi anni, nel 2016 le denunce all’Autorità Giudiziaria per atti sessuali con minorenne sono state 505, quelle per corruzione di minorenne 148, mentre quelle per pornografia minorile e detenzione di materiale pedopornografico 614.
I minorenni non sono solo vittime, ma sempre più spesso autori di reati sessuali: i dati più recenti, del Dipartimento per la Giustizia minorile e di comunità, evidenziano come tra i reati commessi da minori nell’anno 2016, 146 riguardino atti sessuali con minorenne (131 commessi da ragazzi e 2 ragazze (17).
Drammatico anche lo scenario internazionale, i dati ufficiali del governo degli Stati Uniti indicano che circa 702.000 bambini l’anno sono vittime di violenze e maltrattamenti: nel 2015, circa 1 bambino su 10 (8,4%) è stato vittima di abusi sessuali; gli ultimi dati attualmente disponibili del Children’s Bureau, riportano come nel 2015 siano morti negli USA per abusi 1.670 bambini. Secondo una recente analisi del National Center for Missing and Exploited Children (NCMEC), nel 2016 sono 859.500 i sex offenders registrati negli USA, il 25% dei quali minorenni.  Intanto l’Interpol (2015) ha individuato ad oggi attraverso l’utilizzo dell’ICSE (International Child Sexual Exploitation database, operativo dal 2009) più di 6.300 minori vittime di sfruttamento sessuale ed arrestato più di 3.200 autori di reato.   

Rivolgendo lo sguardo al contesto europeo, la prevalenza del fenomeno risulta altrettanto elevata: si stima che in Europa siano 18 milioni i bambini vittime di abusi sessuali, percentuale che oscilla secondo altri studi tra il 10 e il 20%. Solo in Gran Bretagna, sono oltre 57.000 i bambini vittime di abusi sessuali.  In Italia le ricerche mostrano come risulti in aumento sia la fruizione di materiale pornografico (Il 17% dei ragazzi intervistati da Telefono Azzurro e Doxakids nel 2017 afferma che i coetanei facciano molto uso di pornografia ed il 10% ha visitato con continuità siti pornografici) che il materiale pedopornografico autoprodotto in particolare a partire dalla preadolescenza, dove i ragazzi fanno foto o video di se stessi/e in pose sessualmente esplicite e le condividono con gli amici tramite smartphone oppure direttamente sui social network (il 35% degli adolescenti italiani ha amici/amiche che hanno mandato immagini sessualmente esplicite di se stessi). Alcune ricerche inglesi(2 evidenziano come 1 adolescente inglese su 5 ha inviato o postato online propri video o immagini di nudo o seminudo, stesso numero che altre ricerche(28) evidenziano come la percentuale di immagini online inizialmente postate dai ragazzi stessi. Perché diffonderle? Se il 71% le ha inviate al/alla proprio/a partner, 1 ragazzo su 5 e più di 1 ragazza su 3 (39%) le hanno inviate in vista di un appuntamento, mentre 1 su 6 le ha inviate a qualcuno conosciuto solo online. Quasi tutti i ragazzi intervistati (75%) affermano che non possano esserci conseguenze seriamente negative dalla condivisione di proprie foto o video online, pur rendendosi conto che è possibile che proprie immagini o video arrivino ad altri destinatari oltre a quelli inizialmente desiderati (44%)(30). 
Come evidenzia un recente report dell’Internet Watch Foundation, però, il 100% dei contenuti sessualmente espliciti autogenerati da adolescenti al di sotto dei 15 anni non rimane solo nella propria cerchia amicale o di conoscenti, ma viene diffuso in modo totale e globalizzato, spostato dalla sua collocazione originale e diffuso online su siti Internet(31). 

«La Giornata Nazionale Contro la Pedofilia e la Pedo pornografia fa emergere, oggi più che mai, la necessità di risposte puntuali e dell’impegno della società civile, del mondo accademico e delle Istituzioni, delle Aziende, con l’obiettivo comune di proteggere e tutelare bambini e ragazzi» ha dichiarato il Professor Ernesto Caffo, Neuropsichiatra infantile e Presidente di SOS Il Telefono Azzurro Onlus. « Un problema complesso richiede risposte multi-disciplinari. Ogni percorso di prevenzione e formazione deve avere alla base elementi e conoscenze consolidati dalla ricerca, in un’ottica di integrazione tra professioni. La nostra Associazione promuove, tramite il suo lavoro quotidiano, una cultura dell’operatività “in rete”, alla luce di esperienze consolidate».
In occasione della Giornata contro la pedofilia Telefono azzurro ha presentato Il Dossier “Abuso sessuale e pedofilia. Storie, contesti e nuove sfide” (che potete leggere a questo link  http://www.azzurro.it/it/content/giornata-nazionale-contro-la-pedofilia-e-la-pedopornografia-5-maggio-2017-0
per approfondire il fenomeno analizzando le ultime evidenze scientifiche della letteratura nazionale ed internazionale e dando voce alle vittime, tramite stralci di casi giunti alle linee di ascolto 1.96.96 e 114 Servizio Emergenza Infanzia. 
Questa pubblicazione vuol rappresentare un importante strumento per gli adulti di riferimento, quali genitori, insegnanti e operatori del settore, nella protezione di bambini e adolescenti, sensibilizzandoli su un tema e formandoli a riconoscere quelli che potrebbero essere i campanelli di allarme di un disagio. 

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