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mercoledì 09 ottobre 2024
 
emergenza denatalità
 

De Palo: «Aiutiamo le famiglie a non aver paura di mettere al mondo i figli»

28/09/2022  L’Istat prevede un futuro nero per le nascite in Italia. La Germania, di contro, cresce come mai prima d’ora. Quale sia la ricetta lo chiediamo a Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la natalità e del Forum nazionale delle famiglie

Mentre l’ultimo rapporto Istat prevede che in Italia nel 2045 ci saranno più coppie senza figli che con figli, la Germania torna a crescere: +0,8 per cento di bimbi nati (circa 182mila) tra dicembre 2020 e febbraio 2021 rispetto all’anno prima. Ne parliamo con Gigi De Palo, presidente della Fondazione per la natalità e del Forum nazionale delle famiglie per capire qual è la ricetta. «La Germania ci ha creduto» afferma. «Dimostrando che l’obiettivo dei 500mila nuovi nati all’anno da raggiungere in 10 anni che con il professor Giancarlo Blangiardo, presidente dell’Istat, ci siamo dati all’ultima edizione degli Stati Generali della natalità non è un’utopia. Basta far diventare la natalità una priorità».

Come ci sono riusciti?

«Hanno fatto un assegno unico molto più sostanzioso, senza togliere le detrazioni e con un’attenzione fiscale e politiche familiari con servizi che non in Italia ci sogniamo. Il concetto di fondo è che avevano un problema, la denatalità, che comporta un a serie di ricadute disastrose sociali e sono cresciuti arrivando ai livelli di prima del ‘96».

Gigi De Palo, 46 anni
Gigi De Palo, 46 anni

E poi c’è il tema degli immigrati.

«Di certo ha inciso positivamente l’apertura all’immigrazione. Anche se la soluzione ovviamente non può essere solo nell’accoglienza. Va trovata una via italiana all’integrazione, gli immigrati non possono essere solo strumenti per pagare pensioni».

I tedeschi hanno un maggior desiderio di famiglia?

«Tutt’altro. Hanno trovato una soluzione oggettiva pur con un desiderio di famiglia minore del nostro. Gli stessi numerosissimi “no child” tifano per le politiche familiari perché sanno che automaticamente migliorano la coesione sociale. Ecco perché prima vanno collaudate politiche familiari vincenti o anche gli immigrati non faranno figli e poi va trovata e studiata una via italiana all’immigrazione. Togliendo questo tema dalle dinamiche ideologiche, ma affrontandolo seriamente con tutti gli attori perché dopo quello delle politiche familiari è una questione importante».

Cosa chiedete al nuovo Governo? 

«Di mettere al centro questo obiettivo che, evidentemente, non è irraggiungibile. Si può fare, basta volerlo. Tra l’altro sul tema natalità si potrebbe creare una convergenza di tutti i partiti, essendo diventata la nuova questione sociale. Su questa priorità urge un patto che unisca e non divida e che coinvolga anche tutti gli altri attori del sistema Paese. Non serve un ministro alla famiglia, semmai un ministro all’economia con un mandato forte e chiaro sul tema famiglia e natalità».

 
 
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