Un'immagine dal profilo Facebook dell'ex sergente della Marina tedesca Alex Schleyer.
Una maglietta, con la bocca di uno squalo spalancata. E una scritta, che fa venire i brividi: “Defend Lampedusa”. L'immagine è un simbolo che gira da almeno due anni nei social e nei siti di riferimento della destra identitaria, il network a capo dell'operazione “Defend Europe” e della nave C Star, ora di nuovo in viaggio verso le acque libiche. È riportata sul testo di un’interrogazione parlamentare presentata l'11 gennaio scorso dal deputato austriaco dei Verdi Harald Walser, su uno dei personaggi più tenebrosi e oscuri della rete di Generazione Identitaria. Un tedesco di Bonn, residente da tempo a Vienna, ex sottoufficiale della marina in servizio su una nave particolarissima, la Alster, utilizzata dall'intelligence di Berlino in operazioni di comunicazione. Si chiama Alexander Schleyer ed è uno dei componenti dell'equipaggio della C Star. È l'esperto di navigazione che rappresenta l'organizzazione sulla nave, ripartita ieri, dopo un sequestro e un'inchiesta delle autorità cipriote terminata con l'espulsione dell'equipaggio.
L'ex sergente della marina tedesca Schleyer è la figura centrale dell'operazione anti-migranti. Il suo nome appare negli atti dell'inchiesta avviata dalle autorità di Cipro dopo il fermo della C Star, come ha potuto verificare Famiglia Cristiana attraverso fonti che chiedono l'anonimato. Ma già molto tempo prima della partenza dell'operazione “Defend Europe”, Alexander Schleyer stava creando molta preoccupazione in nord Europa. I verdi austriaci si sono allarmati quando hanno scoperto che era stato assunto come assistente parlamentare di Christian Höbart, deputato del partito nazionalista e della destra populista FPÖ. Scavando nel suo curriculum sono emersi tanti collegamenti con gruppi neonazisti, con la propaganda negazionista e posizioni apertamente xenofobe.
Schleyer ha esperienza di navigazione. Quando ha lasciato la marina militare tedesca con il grado di sergente – secondo quanto riportano alcuni giornali tedeschi e una sua breve biografia disponibile online – è passato subito sui cargo mercantili. Sulla nave dell'intelligence Alster si occupava di comunicazione, ruolo strategico in operazioni di guerra elettronica. Quella fortezza galleggiante per anni è stata utilizzata da Berlino per captare segnali radio in tutto il Mediterraneo, puntando le antenne soprattutto verso i paesi dell'Est Europa.
L'interrogazione parlamentare del deputato Walser riporta un lungo elenco di post e commenti di Schleyer sui social. Ma sono soprattutto le immagini a colpire. C'è la foto di una pistola, quelle dei post xenofobi e le immagini degli squali con la bocca spalancata sui migranti che nuotano. La retorica della missione “per monitorare le Ong” in questo caso cade, smascherando l'anima più profonda del movimento identitario. Una delle due immagini è riprodotta su magliette vendute online da un sito con un nome cupamente evocativo, antisem.it, che mette come contatto una casella postale di Dortmund.
Sullo stesso sito sono venduti diversi materiali di propaganda, tra i quali adesivi con la scritta “Nazikiez”, ovvero quartiere o città nazista. Un modo per dire “questa zona è nostra”. L'inchiesta del deputato verde austriaco Walser mostra tutti gli elementi classici del neonazismo e neofascismo europeo. Vicinanza con noti personaggi revisionisti inclusi, come l'ex vescovo inglese Richard Nelson Williamson, ex membro della Fraternità sacerdotale San Pio X, oggi sospeso a divinis, noto per la sua posizione negazionista sulla Shoa.
Schleyer è oggi legato al mondo delle confraternite universitarie austriache, gruppi spesso di ispirazione di estrema destra, rigorosamente tradizionalisti. È membro della “Akad. Corps Hansea zu Wien” (citato anche nel documento del parlamento tedesco), che organizza incontri con costumi tradizionali, scuole di scherma e riunioni politiche. Nella loro pagina Facebook tra le altre foto spicca la scritta “Gott mit uns”, il motto delle SS naziste.
La C Star nel frattempo ha ripreso il viaggio. Direttamente da Ankara è arrivato a Cipro l'ordine di espellere i membri dell'equipaggio sotto inchiesta e la stessa nave. Per la missione della destra xenofoba europea è stata la migliore uscita possibile, un assist che ha permesso la partenza e la ripresa della battaglia di comunicazione sui social. Al momento la C Star non indica – come dovrebbe – la destinazione sui transponder, che ancora rilanciano lo status di nave “in attesa di ordini”. La prua punta a Ovest, verso la zona delle operazioni di salvataggio dei rifugiati. A Catania – dove la nave secondo Generazione identitaria sbarcherà – la preoccupazione delle reti antirazziste è forte. Qual è il vero volto di questa nuova destra?