Pregare Maria, insieme. Quando un anno fa il progetto ha preso forma, i promotori di “A Maria” – la neonata etichetta discografica “La Gloria” - (qui si può linkare il pezzo uscito il 18 gennaio) non potevano immaginare che la loro intuizione si sarebbe rivelata profetica. Tra i brani inediti in uscita il 25 marzo, su Spotify, infatti, c’è “Deipara Vergine”, eseguita da un coro polifonico liturgico ortodosso, Hora Tertia. Il nome del coro viene dal termine latino che allude alla “terza ora”, dopo l’alba. Tradizionalmente, fin dai tempi apostolici, per ogni cristiano è un’ora di preghiera che corrisponde alle 9 del mattino, quando i fedeli si raccoglievano ricordando la discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli nel giorno della Pentecoste.
La particolarità del coro, che ha base a Rimini tra la Romagna e le Marche, è di essere composto da laici e sacerdoti russi e ucraini, oltre che italiani; una realtà che rende, in qualche modo, il coro un “segno”, specie in questa fase di grande tensione fra i due Paesi. “Deipara Vergine” è un inno-preghiera a Maria, Colei che ha generato Dio. Riprendendo due passi evangelici (il saluto dell’arcangelo Gabriele al momento dell’Annunciazione e il saluto dato da Elisabetta), celebra il grande mistero dell’Incarnazione. Un canto di gioia, spesso usato al termine dei vespri, che porta la buona notizia della venuta di Dio.
Il progetto “Hora Tertia” si basa – parole dei coristi – sulla polifonia della Bellezza: «Attraverso le nostre voci e la nostra sensibilità abbiamo il desiderio di evocare la mistica atmosfera della liturgia ortodossa e condividerla». Per loro, al contrario di quanto afferma la logica delle armi, la diversità è ricchezza: «Tutti noi, come nella famosa parabola dei lavoratori della vigna, siamo arrivati da Paesi diversi, da culture ed esperienze di vita diverse: italiani, ucraini, russi, ci siamo incontrati a Rimini, una piccola città italiana sulla costa adriatica, nella cattedrale ortodossa dell’Ingresso della Madre di Dio al Tempio, dove tuttora facciamo parte del coro liturgico».
La data di uscita di “A Maria” non poteva essere più significativa: il 25 marzo i cattolici festeggiano l’Annunciazione del Signore (per gli ortodossi cade il 1 aprile). Ma quello di oggi è un giorno ulteriormente speciale, poiché - come sappiamo - il Papa consacrerà e affiderà al Cuore Immacolato di Maria la Russia e l’Ucraina, implorando da Dio la pace.
Insieme a “Deipara Vergine”, La Gloria pubblica altri tre singoli inediti nella distribuzione digitale. Il primo è “Ave Maria do sol” di Marcello Balestra, una delicata Ave Maria musicata, frutto di un cammino di fede riscoperto da parte di un professionista del mondo musicale, per la prima volta nella veste di cantautore. Si passa poi a “Rosa del perdono”, dolce preghiera del Kantiere Kairòs, una rock band calabrese, nota nel mondo della christian music italiana, che alterna al proprio repertorio elettrico atmosfere più acustiche. Il brano anticipa la pubblicazione dell’album “Cantate Inni”, in uscita in digitale l’8 aprile: un lavoro realizzato durante il periodo difficile della pandemia.
Il terzo brano è “Madre della consolazione” di Tiziana Manenti, scritto durante gli eventi drammatici che colpirono la provincia di Bergamo a causa del Covid, ora pubblicato con una veste ancora più emozionante grazie all’arrangiamento orchestrale di Roberto Musolino che si aggiunge al piano di Valerio Baggio. Il brano è parte di un lavoro sulla Santa Famiglia, già iniziato con la pubblicazione del brano “Patris Corde”, dedicato a San Giuseppe, che proseguirà con la pubblicazione di “Resurrezione”, durante la Settimana Santa.
A questi quattro singoli si aggiungerà la pubblicazione di una playlist su Spotify, dal titolo “A Maria”, che includerà anche brani già editi, come quelli dei complessi Gen Verde e Reale, del Gruppo Shekinah e di artisti come monsignor Pierangelo Sequeri, Roberto Bignoli e altri.