«Se si osserva attentamente l’aspetto di una città moderna, di un paese, di un distributore di benzina o solo di un cartello indicatore non ci sfuggirà l’enorme importanza della grafica nella vita di oggi». Questo motto di Albe Steiner, maestro della cultura visiva negli anni Sessanta, è sempre attuale.
La grafica rappresenta un capitolo fondamentale dell’evoluzione del design del nostro Paese: i loghi, le copertine, i cartelli, i manifesti, gli imballi, i giornali, gli spot, persino le etichette sono modelli di una comunicazione visiva che ha testimoniato i cambiamenti del gusto. Non a caso, la quinta edizione del Triennale Design Museum, dopo aver aver celebrato i grandi progettisti, i marchi e le creazioni cult, racconta cento anni di vita del graphic design che una volta, grazie al grande successo della scuola italiana all’estero, si chiamava semplicemente grafica. E sintetico, nello stile dei maestri del messaggio immediato come Albe Steiner, Bruno Munari, Armando Testa, Bob Noorda, Franco Grignani, Massimo Vignelli, è il titolo della mostra che occuperà gli spazi del museo fino al 24 febbraio 2013: TDM5, Grafica italiana.
La rassegna è curata da tre specialisti della comunicazione visiva, Giorgio Camuffo, Carlo Vinti e Mario Piazza ed è allestita dall’architetto Fabio Novembre, talento del design con la passione dichiarata per l’impianto scenografico.
L’ingresso alla mostra simula un mega volume in cartongesso, alto sei metri che il pubblico deve varcare per procedere a capitoli, tutti legati da un filo comune, quello del colore. «Ho deciso di partire dalle pagine bianche di un libro da cui sono volate via tutte le immagini e il visitatore deve andare a ripescarle inseguendo la scia colorata che hanno lasciato», spiega Novembre.
Un viaggio sensoriale: si entra camminando in un arcobaleno e si prosegue lungo una strada che corre attraverso stanze in un continuo gioco cromatico. Si parte dalla scrittura dei libri fino a quella più evoluta dei periodici. Ecco house organ aziendali, video, frammenti di sigle, manifesti politici, imballaggi alimentari, pubblicità.
Dopo una parentesi all'esterno, allestito con 21 loghi di marchi storici italiani, è la volta di maestri stampatori, tipografi, grandi cartellonisti. Nomi noti e autori da scoprire come Michele Provinciali, il grafico collaboratore di Gio Ponti e Vico Magistretti, con le sue copertine di Domus e Imago, e Gianni Sassi, art director, discografico, editore, riconosciuto come l'ideatore di progetti culturali più geniali degli anni '60 - '90. Ha fondato la rivista Alfabeta coinvolgendo intellettuali come Umberto Eco e Nanni Balestrini e successivamente il periodico La Gola.