L’ultima gara di Antonietta Di Martino è stata nell’inverno 2012, ai mondiali indoor di Istanbul fu seconda con un metro e 195. Alla vigilia delle Olimpiadi si è rotta la radice del menisco sinistro, il ginocchio di stacco ha riportato altre lesioni esterne e a 35 anni è in attesa di riprendere. “Faccio riabilitazione – racconta la saltatrice in alto campana -, ho ripreso a salticchiare, spero nelle prove indoor”.
Da Cava dei Tirreni ha seguito la giornata di preghiera per la Siria.
“Gli altri papi non sono stati così coinvolgenti. Francesco I è molto semplice e umile, nelle sue iniziative: “Riuniamoci tutti quanti in preghiera”, ha chiesto, si dovrebbe farlo normalmente, senza che ce lo chieda lui, ma proprio la richiesta del Pastore ha un effetto diverso, poichè ha grande carisma. E’ una bellissima idea, tante persone l’hanno seguito: in tv ho visto piazza San Pietro piena di gente per la veglia”.
- Lei come partecipa?
“Sono stata in processione al mio paese, oggi a Cava si festeggia la Madonna dell’Olmo: è un quadro che stava in un albero, si narra fosse stato trovato durante la peste e l’abbia fatta svanire. Ogni quarto di secolo viene portato in processione, stavolta festeggiavamo pure i 500 anni dell’arcidiocesi di Amalfi-Cava. Io stessa sono devota dell’Olmo, sono cresciuta in questa chiesa e qui mi sono sposata, nel 2009, con il mio allenatore, Massimiliano Di Matteo”.
- In piazza San Pietro l’adorazione eucaristica è scandita in 5 tempi, dal numero di Paesi per i quali si prega in particolare: Siria, Egitto, Terra Santa, Usa e Russia.
“Mia cognata è russa, si chiama Svetlana Franke. Spesso parliamo di religione, i suoi genitori sono cattolici ma quando era piccola non potevano mostrare la loro fede, furono battezzati di nascosto. Oggi i russi appaiono più religiosi di noi, magari proprio perchè per anni hanno dovuto reprimere la loro religiosità”.
- Papa Bergoglio rappresenta una svolta per tanti?
“Molte persone si sono riavvicinate alla Chiesa, tanti giovani sono tornati a messa. Ci voleva una persona che parlasse di speranza, fede e buon comportamenti. Oggi prevale l’egoismo, non si prega più. E’ più veloce e semplice non credere, così non si hanno responsabilità”.