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Diabete, la dieta che salva i livelli di glicemia

11/09/2016  L'Università Campus Bio-Medico di Roma ha deciso di inserire la dieta Ma-Pi 2 tra quelle disponibili nei protocolli terapeutici per il contrasto e la cura della malattia metabolica divenuta una vera epidemia

Le organizzazioni internazionali sono costrette ad aggiornare continuamente i numeri di quella che possiamo ormai definire una vera e propria epidemia: obesità e diabete. Negli Usa un terzo della popolazione è obesa e la situazione dell’Italia non è così difforme, se consideriamo che un terzo della popolazione giovanile è affetta da sovrappeso o obesità. Un recente studio pubblicato su The Lancet stima che obesità e sovrappeso colpiscano 2 miliardi e 100 milioni di persone sulla Terra.
L’obesità è alla base dei meccanismi eziopatogenetici che conducono al diabete di tipo 2 e alle patologie cardiovascolari. Questo ci spiega perché l’International diabetes federation nel suo Atlas del 2015 stima che nel mondo vi siano attualmente 415 milioni di diabetici che cresceranno fino a diventare nel 2040 circa 642 milioni: ogni cinque secondi una persona muore di diabete, ben 5 milioni di morti all’anno!


STILI DI VITA

Questa situazione rende impellente la necessità di un’efficace opera di prevenzione. In quest’ottica la dieta, assieme all’esercizio fisico, rappresenta uno strumento essenziale; ma l’intervento alimentare non è mai semplice da attuare, anche per le difficoltà da parte del paziente di aderire alle diete raccomandate, e spesso ha dato risultati non soddisfacenti.

IL PROGETTO MADIAB

  

Nel 2013 ho conosciuto il professor Mario Pianesi (ideatore, fondatore e presidente dell’associazione Upm) e le sue 5 diete Ma-Pi che hanno una serie di caratteristiche interessanti: dalla qualità delle materie prime contraddistinte dall’Etichetta trasparente pianesiana, sino alla loro composizione che, attraverso l’uso prevalente di alimenti integrali (principalmente cereali, verdure e legumi), garantisce un apporto di fibre, per qualità e quantità, unico nel panorama mondiale. Devo ammettere che, alla curiosità intellettuale verso questo approccio nutrizionale, si accompagnava in me un sano scetticismo dettato dal dubbio cartesiano; e per questo, come area di endocrinologia e diabetologia dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, abbiamo accettato la proposta di Mario Pianesi di sperimentare l’efficacia della dieta Ma-Pi 2 in un rigoroso studio clinico controllato e randomizzato, primo al mondo nel suo genere. È stato condotto su 56 pazienti diabetici di tipo 2, comparando l’effetto della dieta pianesiana con quella costruita sulle linee guida delle principali società scientifiche internazionali di diabetologia. Al termine dei 21 giorni di studio si è osservata una riduzione maggiore e statisticamente significativa nella glicemia a digiuno, in quella post-prandiale e nell’emoglobina glicosilata nei pazienti che avevano seguito la dieta Ma-Pi 2, rispetto a coloro che avevano seguito la dieta di controllo. Analoghi risultati anche sulla riduzione dell’indice di insulino-resistenza (Homa-Ir), del colesterolo totale, del colesterolo Ldl, del rapporto Ldl/Hdl, del peso e della circonferenza vita e fianchi.

CALANO I MARKERS INFIAMMATORI

Nello studio Madiab sono state considerate anche altre variabili di interesse quali quelle relative ad alcuni markers infiammatori come l’interleuchina 6 (Il-6), il Tnf-alfa e la proteina C reattiva ad alta sensibilità (hs-Crp) e l’Insulin like growth factor 1 (Igf-1). I risultati hanno evidenziato che la dieta Ma-Pi 2 si è dimostrata efficace nel ridurre anche questi importanti indicatori clinici.
I risultati dello studio Madiab sono stati confermati anche nel follow-up dei sei mesi successivi, quando i pazienti hanno proseguito il trattamento dietetico una volta rientrati nelle loro abitazioni.
Nel 2015 abbiamo invece condotto un nuovo studio, unico nel suo genere, con un disegno cross-over che comparava l’effetto della dieta Ma-Pi 2 con quello della dieta raccomandata dalle società scientifiche, in pazienti affetti da ipoglicemia reattiva (una condizione di pre-diabete), valutati mediante monitoraggio continuo della glicemia. Si è trattato di uno studio di cruciale importanza in chiave preventiva della patologia diabetica. I risultati hanno mostrato l’efficacia della dieta Ma-Pi 2 nel ridurre, in modo significativamente superiore rispetto alla dieta di controllo, gli episodi ipoglicemici e nel migliorare la stabilità glicemica. Questi dati confermano un ruolo estremamente positivo della dieta pianesiana Ma-Pi 2 nel trattamento del soggetto diabetico, ma anche di quello prediabetico e, quindi, nella prevenzione della malattia.
I risultati di questi studi sono stati pubblicati su importanti riviste internazionali, si sono basati su rigorose ricerche scientifiche, e, come tali, sono da ritenersi conclamati, validati e indiscutibili. Questo è un aspetto fondamentale che fa delle diete Ma-Pi un unicum nel panorama delle proposte dietetiche alternative, a cui troppo spesso i media attribuiscono effetti benefici, senza avere evidenze scientifiche a supporto.
Con le diete macrobiotiche Ma-Pi possiamo quindi affermare di aver arricchito il nostro “arsenale” di molte armi in più nella lotta contro queste importanti patologie tanto che l’Area di endocrinologia dell’Università Campus Bio-Medico ha deciso di inserire la dieta Ma-Pi 2 tra le diete disponibili nei protocolli terapeutici, per i pazienti afferenti al nostro Centro e nell’ambito di progetti di collaborazione con altri enti.

BUON APPETITO

  

Ecco come si presentano alcuni piatti della cucina macrobiotica pianesiana utilizzati negli studi clinici condotti dall’Università Campus Bio-Medico. Di solito nello stesso pasto (piatto unico) sono presenti cereali, verdure e legumi integrali prodotti senza uso di sostanze chimiche di sintesi. Per saperne di più sulle diete MA.PI rivolgersi a: UPM Un Punto Macrobiotico, tel. 0733/96.14.32.

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