Una commissione di studio sul
diaconato femminile. Papa Francesco, rispondendo alle domande delle religiose,
nel corso dell’udienza di giovedì mattina alla quale hanno partecipato circa 900 rappresentanti dell’Uisg (Unione internazionale sulle superiori religiose),
ha riflettuto ad alta voce, su specifica domanda, sulla possibilità di
costituire una commissione ufficiale che possa studiare la questione dell’uso
delle donne come diaconi nella Chiesa primitiva.
Un punto che, a taluni è
sembrata una prima apertura verso l’ordinazione sacerdotale ricordando che il
diaconato è uno dei gradini per accedere all’ordinazione. Va però ricordato che
Papa Francesco ha già chiuso la questione del sacerdozio femminile. Sul
volo di ritorno del viaggio a Cuba e negli Stati Uniti, infatti, Bergoglio, a
domanda diretta sulle ordinazioni presbiterali femminili, aveva risposto: «Non si può fare. Dopo lunghe riflessioni, Giovanni Paolo
II lo ha detto chiaramente». Ma poi aveva aggiunto: «Non perché le donne non ne
abbiano le capacità, perché nella Chiesa le donne sono più importanti degli
uomini».
Più volte il Papa è tornato sull’importanza delle donne nella Chiesa
spiegando, per esempio nel 2013, di ritorno dal suo primo viaggio
internazionale a Rio de Janeiro, che «una Chiesa
senza le donne è come il Collegio Apostolico senza Maria. Il ruolo della donna
nella Chiesa non è soltanto la maternità, la mamma di famiglia, ma è più forte:
è proprio l’icona della Vergine, della Madonna; quella che aiuta a crescere la
Chiesa!». E, con espressione che ha poi ripreso più volte, aveva aggiunto che
«la Madonna è più importante degli Apostoli! È più importante! La Chiesa è
femminile: è Chiesa, è sposa, è madre. Ma il ruolo della donna, nella Chiesa,
non deve finire solo come mamma, come
lavoratrice, limitata... No! È un’altra cosa!».
Francesco ha chiesto più volte una «profonda
teologia della donna», «femminile» e non «femminista», «all’altezza della
benedizione di Dio per lei».
All’inizio di quest’anno, nell’udienza del 7
febbraio, aveva dettato un’agenda specifica per valorizzare la presenza
femminile. «Una sfida non più rinviabile», aveva detto, quella di «studiare criteri e modalità
nuovi affinché le donne si sentano non ospiti, ma pienamente partecipi dei vari
ambiti della vita sociale ed ecclesiale».
In questo senso può
andare certamente la commissione di studio annunciata sul diaconato femminile
della Chiesa primitiva. Della materia,
ha spiegato Francesco rispondendo alle domande delle religiose, aveva parlato «qualche
anno fa con un buon, saggio professore, che aveva studiato l'uso delle donne
diacono nei primi secoli della Chiesa». «Che cos'erano questi diaconi
femminili? Avevano l'ordinazione o no?», il Papa ricorda di aver chiesto al
professore. Ma confessa che, nelle risposte, il professore «era un po' oscuro»,
ma oggi «sarebbe bene per la Chiesa chiarire questo punto. Sono d'accordo. Io
parlerò di fare qualcosa del genere. Mi sembra utile avere una commissione che
lo chiarisca bene».