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giovedì 19 giugno 2025
 
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Dilexit nos, la quarta enciclica del Papa per un mondo «che ha perso il cuore»

21/10/2024  Il 24 ottobre viene pubblicato il documento di Francesco sulla devozione al Cuore di Gesù che raccoglierà le riflessioni di testi magisteriali precedenti. Il Pontefice l’aveva annunciato in un’udienza generale dello scorso giugno: «Credo che ci farà molto bene meditare su vari aspetti dell'amore del Signore che possano illuminare il cammino del rinnovamento ecclesiale; ma anche che dicano qualcosa di significativo a un mondo che sembra aver perso il cuore»

Il Papa pubblica la sua quarta enciclica per parlare ad «un mondo che sembra aver perso il cuore». Si intitola Dilexit Nos (Ci ha amati) e sarà pubblicata giovedì 24 ottobre.

Francesco torna dunque ad offrire un documento alla Chiesa e al mondo: questa volta al centro dell'attenzione l'amore in un contesto drammatico in cui sembrano avere la meglio i conflitti, le disuguaglianze, le ferite alla dignità dell'uomo e alla terra. Il Papa, che in questi giorni è nel pieno dei lavori del Sinodo e che si prepara al Giubileo del 2025, dà, con questa nuova Enciclica, anche il segnale che il suo pontificato ha ancora messaggi forti da dare. Dilexit nos sarà dunque la quarta Enciclica di Papa Francesco, dopo Lumen Fidei (2013), scritta insieme a Benedetto XVI, Laudato si' (2015) e Fratelli Tutti (2020).

Ad annunciare il testo sul Sacro Cuore era stato lo stesso Bergoglio nell'udienza generale del 5 giugno di quest'anno: «Stiamo percorrendo questo mese - aveva detto riferendosi appunto al mese di giugno - dedicato al Sacro Cuore. Il 27 dicembre dello scorso anno ricorreva il 350° anniversario della prima manifestazione del Sacro Cuore di Gesù a Santa Margherita Maria Alacoque. In quell'occasione si è aperto un periodo di celebrazioni che si concluderà il 27 giugno del prossimo anno. Per questo sono lieto di preparare il documento che raccolga le preziose riflessioni di testi magisteriali precedenti e di una lunga storia che risale alle Sacre Scritture, per riproporre oggi, a tutta la Chiesa, questo culto carico di bellezza spirituale. Credo che ci farà molto bene meditare su vari aspetti dell'amore del Signore che possano illuminare il cammino del rinnovamento ecclesiale; ma anche che dicano qualcosa di significativo a un mondo che sembra aver perso il cuore», sottolineava il Pontefice.

L'Enciclica sarà presentata alla stampa giovedì 24 ottobre da monsignor Bruno Forte, teologo, arcivescovo di Chieti-Vasto, e sorella Antonella Fraccaro, responsabile generale delle Discepole del Vangelo.

La devozione al Sacro Cuore nasce nel 1673 quando suor Margherita Maria Alacoque, nata in Borgogna nel 1647, «inizia a ricevere le visite di Gesù che le chiede di avere particolare devozione al Suo Sacro Cuore. Gesù appare alla suora visitandina per 17 anni e le promette che chi avesse ricevuto la comunione per nove mesi consecutivi il primo venerdì del mese, sarebbe stato fatto il dono della penitenza finale, cioè di morire ricevendo i sacramenti e in assenza di peccato. Gesù - ricorda il Dicastero per le Cause dei santi - le chiede anche di appellarsi al re di Francia Luigi XIV affinché consacri il Paese al Sacro Cuore, ma la Santa non ottiene risposta dal sovrano». Margherita Maria muore il 17 ottobre 1690; grazie a lei nel quartiere di Montmartre a Parigi tra il 1875 e il 1914 viene costruito un santuario dedicato proprio al Sacre Coeur, consacrato nel 1919. Beatificata da Pio IX nel 1864, viene canonizzata da Benedetto XV nel 1920.

La festa del Sacro Cuore, invece, nacque alle porte dell’Illuminismo. Come ha scritto su La Civiltà Cattolica, padre Enrico Cattaneo, professore emerito di Patristica, «la spiritualità del Cuore di Cristo è stata un argine contro la diffusa mentalità razionalistica, che alimentava la cultura atea e anticlericale». Un acceso dibattito, anche all’interno della Chiesa stessa, sorse intorno a tale devozione fino a quando, nel 1856, Pio IX decise che la festa del Sacro Cuore di Gesù fosse estesa a tutta la Chiesa. Nel XIX secolo il culto si diffuse dunque a macchia d’olio con consacrazioni, nascita di congregazioni maschili e femminili, istituzioni di università, oratori, cappelle.

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