L’anno scorso aveva fatto tappa a Caltanissetta. Quest’anno si
sposta ad Avezzano, in provincia dell'Aquila. dal 5 al 12 maggio. Il
Festival della comunicazione fa maturare in Italia la sensibilità verso
il mondo della stampa e dei media. Così, dal 2006. Nato a 40 anni
dall’istituzione della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali,
l’evento è ormai un appuntamento atteso. Che allestisce concerti, mostre fotografiche, eventi teatrali, tavole rotonde. «Sullo sfondo», spiega don Ampelio Crema, vicepresidente del Festival,«c’è
sempre il tema della Giornata indicato dal Papa. Il desiderio delle
Paoline e dei Paolini è stato quello di animare, attorno al tema scelto
dal Pontefice, una settimana di approfondimento nelle diocesi italiane.
Il Festival è un po’ la ciliegina di questi sette giorni. In una delle
40 città dove si celebra la settimana, in accordo con la diocesi, le
parrocchie,le associazioni e i Comuni, si allestiscono eventi e
dibattiti».
Quest’anno il titolo del Festival, giunto all’ottava edizione,
ripete quello della Giornata mondiale che si celebra il 12 maggio: “Reti
sociali: porte di verità e di fede, nuovi spazi di evangelizzazione”.
Nel messaggio per la 47ª Giornata delle comunicazioni sociali, che
tradizionalmente viene diffuso il 24 gennaio, giorno di san Francesco di
Sales patrono dei giornalisti, papa Benedetto XVI aveva
sottolineato che «la capacità di utilizzare i nuovi linguaggi è
richiesta non tanto per essere al passo coi tempi, ma proprio per
permettere all’infinita ricchezza del Vangelo di trovare forme di
espressione che siano in grado di raggiungere le menti e i cuori di
tutti».
Ed è proprio su questo tema che si confrontano, nella tavola rotonda di lunedì 6 maggio, il direttore di Famiglia Cristiana, don Antonio Sciortino, quello di Avvenire, Marco Tarquinio, il giornalista di Repubblica Giovanni Valentini, il direttore di Civiltà
Cattolica e fondatore di Cyberteologia, padre Antonio Spadaro, e
monsignor Domenico Pompili, direttore dell’Ufficio nazionale della Cei
per le comunicazioni sociali. Moderati dal professor Sandro Tuzi e con le conclusioni del vescovo di Avezzano, monsignor Pietro Santoro,
i giornalisti rifletteranno sui nuovi mezzi di comunicazione. Il
convegno, dal titolo “Connessi e liberi- Le rotte della fede viaggiando
nel Web”, è uno degli eventi centrali del Festival. «Anche se», spiega
don Crema, «non è l’unico evento significativo. In ogni diocesi dove
andiamo cerchiamo di valorizzare il territorio e di creare una serie di
iniziative che coinvolganoil più possibile le risorse locali».
La Messa del 5 maggio, che ha aperto il Festival e che è stata celebrata
nella cattedrale di San Bartolomeo ad Avezzano, è stata trasmessa
indiretta su Rai 1. Il programma, poi, prevede una molteplicità di
appuntamenti, dalla pittura esposta a Palazzo Torlonia nella mostra I colori della fede, al concerto I suoni della fede,
con l’esibizione, nella concattedrale di Pescina, dell’orchestra
giovanile della diocesi dei Marsi e i cori polifonici della Marsica
riuniti. E ancora: editoria e fede, al castello Orsini, grazie al
dialogo con i detenuti del carcere di Avezzano. Il teatro, a
Tagliacozzo, con la messa in scena dell’opera tratta dal libro di don
Tonino Bello Quella notte ad Efeso, lettera a Maria.
Cinema, televisione, letteratura. Non manca nulla in questo
Festival che vede anche la partecipazione di Amedeo Minghi nel concerto
dell’11 maggio dal titolo I cercatori di Dio. Un’occasione da non perdere (il programma completo è disponibile all’indirizzo www.festivaldellacomunicazione.org)
per ripensare a come cambiano, con le nuove tecnologie e i social
network, il nostro modo di comunicare e i nuovi strumenti da usare per
continuare a dire la fede. Valorizzando le arti e i colori, il paesaggio
e le opere d’arte.Ma, soprattutto, le relazioni umane e il grande
valore dello stare insieme.