«I nostri diritti non sono altro che i doveri degli altri nei nostri confronti», scriveva lo storico Norberto Bobbio. Si celebra il 10 dicembre, sessantasei anni dopo la Dichiarazione universale dei diritti umani da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la Giornata internazionale dei diritti umani.
LE INIZIATIVE DI VERONA
In Italia, così come nel resto del mondo, non mancano iniziative per questa ricorrenza. A Verona è stato avviato il progetto “Diritti per le nostre strade” mirato a lottare contro ingiustizie e disuguaglianze sociali, soprattutto per quanto riguarda mafia, carcere, povertà, precarietà, scuola, finanza.
L’iniziativa, finanziata dal Centro servizio per il volontariato (Csv) e promossa dalle associazioni Arci spazio solidale, Aquiloni onlus, Associazione per la pace tra i popoli, Ripresa responsabile, Self help-San Giacomo, oltre che da Arci Verona, Energie sociali, Self help, Corte dei miracoli, consiste in una grande campagna di comunicazione. Ne fanno parte un nuovo sito internet (www.dirittiperlenostrestrade.it), il calendario 2015 con le immagini realizzate da persone in esecuzione penale esterna, un ciclo di conferenze, laboratori di cittadinanza attiva realizzati con volontari, educatori, studenti, bambini.
A focalizzare l’attenzione sulla realtà carceraria è Margherita Forestan, Garante dei diritti dei detenuti del Comune: «Mantenere i diritti ha un prezzo. E nelle carceri negli ultimi anni i tagli sono stati rilevanti. Il prossimo anno lavoreremo con le scuole sul tema della salute all’interno delle case circondariali. Ma per dare vita a dei veri cambiamenti occorre cambiare il passo, dentro e fuori le carceri». «Il nostro percorso vuole andare oltre la beneficenza», spiega Chiara Tommasini, presidente del Csv, «non sufficiente a risolvere i problemi e a dare dignità alle persone aiutate. Bisogna risvegliare le coscienze, facendo in modo che gli utenti si trasformino in cittadini».
MA ANCHE IN ALTRE CITTÀ...
Presentata a Bologna l’iniziativa “Diritti, doveri, solidarietà”, un vero e proprio incontro di culture mirato all’integrazione e alla rieducazione: al carcere Dozza, una ventina di detenuti, in prevalenza arabi e musulmani, seguirà ventiquattro lezioni su vari argomenti. In programma, la primavera araba, il ruolo della donna nel mondo musulmano, le costituzioni arabo-islamiche, ma anche la Costituzione italiana. Alla fine verrà realizzata una piccola costituente in cui i detenuti stileranno i propri principi fondamentali.
Si è svolta a Firenze una kermesse dedicata a pace, sostenibilità ambientale, giustizia alimentare. Sul palco, con la conduzione di Roberto Vecchioni e Camila Raznovich, si sono alternati rappresentanti di istituzioni, università, terzo settore, scuole, imprese per confrontarsi su tutela e promozione dei diritti umani a livello globale.
In occasione della giornata, a Cagliari è stato organizzato il meeting dal titolo “I diritti negati”, per fare luce sulla realtà degli ospedali psichiatrici giudiziari. Strutture un po’ manicomi un po’ carceri che, in nome della civiltà, andrebbero definitivamente abolite.