È il Papa stesso che spiega il significato del Sinodo sulla
famiglia. Nel discorso conclusivo dell’assemblea, dopo aver approvato a
maggioranza qualificata tutto il documento, Bergoglio parla ai padri sinodali
sottolineando che la chiusura delle tre settimane non significa «aver concluso
tutti i temi inerenti alla famiglia, ma aver cecato di illuminarli con la luce
del Vangelo, della tradizione e della storia bimillenaria della Chiesa,
infondendo in essi la gioia della speranza senza cadere nella facile ripetizione
di ciò che è indiscutibile o già detto».
Papa Francesco parla con franchezza spiegando che la
conclusione del Sinodo non significa neppure «aver trovato soluzioni esaurienti
a tutte le difficoltà e ai
dubbi che sfidano e minacciano la famiglia, ma aver messo tali difficoltà e
dubbi sotto la luce della Fede, averli esaminati attentamente, averli
affrontati senza paura e senza nascondere la testa sotto la sabbia».
E ribadendo
che si è riusciti a superare, allargando gli orizzonti, «ogni ermeneutica
cospirativa o chiusura di prospettive, per difendere e per diffondere la
libertà dei figli di Dio, per trasmettere la bellezza della Novità cristiana,
qualche volta coperta dalla ruggine di un linguaggio arcaico o semplicemente
non comprensibile».
Il Papa non
nasconde neppure le polemiche di questi giorni ricordando che «nel cammino di
questo Sinodo le opinioni diverse che si sono espresse liberamente – e
purtroppo talvolta con metodi non del tutto benevoli – hanno certamente
arricchito e animato il dialogo, offrendo un’immagine viva di una Chiesa che
non usa “moduli preconfezionati”, ma che attinge dalla fonte inesauribile della
sua fede acqua viva per dissetare i cuori inariditi».
E parla
della testimonianza da dare a tutti di un Vangelo che «rimane per la Chiesa
fonte viva di eterna novità, contro chi vuole indottrinarlo” in pietre morte
da scagliare contro gli altri».
Facendo riferimento alle
diversità di situazioni nei vari continenti il Papa ha ricordato l’importanza
che il Concilio ha attribuito all’inculturazione «che non indebolisce i valori
veri, ma dimostra la loro vera forza e la loro autenticità, poiché essi si
adattano senza mutarsi, anzi essi trasformano pacificamente e gradualmente le
varie culture».
«E, senza mai cadere nel
pericolo del relativismo oppure di demonizzare gli altri, abbiamo
cercato di abbracciare pienamente e coraggiosamente la bontà e la misericordia
di Dio che supera i nostri calcoli umani e che non desidera altro che”, è scritto
in maiuscolo sul documento distribuito dalla sala stampa, “TUTTI GLI UOMINI SIANO SALVATI”, per inserire
e per vivere questo Sinodo nel contesto dell’Anno Straordinario della
Misericordia che la Chiesa è chiamata a vivere».
«Il primo dovere
della Chiesa», dice senza mezzi termini papa Francesco, «non è quello di
distribuire condanne o anatemi, ma è quello di proclamare la misericordia di
Dio, di chiamare alla conversione e di condurre tutti gli uomini alla salvezza
del Signore».