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giovedì 03 ottobre 2024
 
Colloqui col Padre
 

«Con tanti disoccupati... perché non proporre il lavoro del sacerdote?»

04/05/2017 

Con tanti giovani a spasso per disoccupazione mi chiedo se si fa qualcosa per proporre loro il “lavoro del sacerdote”. Dal punto di vista economico è zero spese, impegno volontario, il guadagno migliore al mondo, sacrificio tanto però non ci si sporca le mani. Voi aspettate che sia Dio che lavori sui giovani, ma io penso che per le strade ce ne siano molti che proprio non pensano che il “lavoro del sacerdote” sia un’alternativa possibile ai videogiochi o al calcio o ad altro ancora. Seminare sui sassi è un rischio, però...

BENEDETTO

Confesso, caro Benedetto, che la tua proposta mi ha fatto un po’ sorridere. Ma in fondo, mi sono detto, perché no? Forse qualche giovane può farci un pensierino e partendo con l’idea di trovare un “lavoro” scoprirà davvero una “vocazione”.

Bisogna, comunque, essere onesti: zero spese non direi, perché anche i preti devono mantenersi e di gratis c’è solo l’impegno; quanto al non sporcarsi le mani, anche qui bisogna aver chiaro che bisogna sempre “rimboccarsi le maniche”. Soprattutto, però, parlare di lavoro è riduttivo. Se uno vive sul serio la propria missione sacerdotale c’è tanto da lavorare, ma si tratta soprattutto di un servizio a beneficio degli altri, di un dono di sé. Gesù, anzi, pur rivolgendosi a tutti i cristiani, ricorda che per seguirlo bisogna rinnegare sé stessi, prendendo la propria croce ogni giorno (vedi Luca 9,23).

Approfitto dell’occasione per ricordare che domenica 7 maggio la Chiesa celebra la Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Nel suo messaggio intitolato “Sospinti dallo Spirito per la missione”, papa Francesco si rivolge a ogni cristiano, la cui vocazione è essere missionario del Vangelo. Chiede poi a tutti di implorare nuove vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata, perché «il popolo di Dio ha bisogno di essere guidato da pastori che spendono la loro vita a servizio del Vangelo». Davvero, il Signore «ci dia sacerdoti innamorati del Vangelo, capaci di farsi prossimi con i fratelli ed essere, così, segno vivo dell’amore misericordioso di Dio».

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