Il libro di Emma Ciccarelli
Li abbiamo intervistati insieme perché insieme hanno costruito la loro bella famiglia con quattro figli e insieme nel 2021 hanno scritto per la San Paolo Sapore di Famiglia. Emma Ciccarelli è stata anche vicepresidente del Forum delle Associazioni Famigliari per cui si occupa da anni dei temi della donna; Pier Marco Trulli è impegnato da anni nell’associazionismo con particolare attenzione ai temi dell’educazione, della genitorialità e dei rapporti di coppia. Per San Paolo hanno appena pubblicato Diventerò madre e Diventerò padre.
Cosa vuol dire diventare genitori?
Emma: La maternità è una dimensione importante del femminile, un concetto ampio e complesso che stravolge il cuore, i tempi e le priorità di una donna. Però allo stesso tempo è un’esperienza che rivela la donna a se stessa e il suo ruolo nel mondo che naturalmente non è solo quello di essere madre ma il suo modo di porsi nel mondo; chi vive la maternità ha un altro sguardo verso il mondo. Non si diventa madri in automatico per il solo fatto di generare un figlio. Diventare madri è un processo che ci fa crescere, aumenta le nostre consapevolezze e ci connette con la realtà e con la vita.
Pier Marco: Madri e padri non si nasce, ci si diventa. Noi abbiamo scelto questo termine perché ci sembrava che rendesse di più il processo che si mette in moto quando una donna porta nel suo grembo per nove mesi una creatura e un uomo, che ha fecondato l’ovulo della donna, prende coscienza di quello che sta diventando. Ci sono due modalità diverse: quella della madre è più intensa e totalizzante, coinvolge tutto il corpo, i cambiamenti, le problematiche dei primi mesi e poi l’esperienza del parto. Quella del papà è un’esperienza meno fisica, ma non meno importante da un punto di vista della trasformazione e dal punto di vista del processo che un padre deve fare per diventare quello che è. Cioè una persona che si prende cura del nuovo arrivato e lo porta nel mondo.
Il libro di Pier Marco Trulli
Perché è un'esperienza che non cambia solo chi la vive, ma la società intera?
Emma: È un’esperienza bella, intensa e generatrice per tutti non solo per la madre. Basti pensare alla gioia che porta l’arrivo di un bimbo in una comunità, in una famiglia. È qualcosa di nuovo. E poi ogni figlio che viene al mondo non è un fatto privato, ma un dono per tutta la società. Porterà il suo contributo al cambiamento, il suo talento nel mondo, darà vita nuova al suo quartiere e la sua cura e la sua crescita mobiliteranno l’intera società. Quindi cambia l’approccio del mondo nei confronti dell’infanzia, ma anche l’infanzia e le nascite cambiano il mondo.
Pier Marco: Perché è un’esperienza generativa che ci porta da una mentalità di conservazione a una mentalità di cambiamento, di apertura alla vita che arriva a una capacità di aprirsi a quelli che possono essere le difficoltà da un lato e dall’altra le opportunità di crescere, di scoprire nuove cose di sé, nuove capacità di resilienza, inventiva, creatività, di sforzo e direi di crescere anche nella capacità di amare. E questo non impatta solo sui genitori ma anche su tutti quelli che stanno intorno. Basta pensare a quanto può cambiare un bambino anche solo quando entra in un contesto. Si avvicinano le persone per vederlo e vedere le smorfie che fa. Ma certamente tutto il sistema famiglia e amicale cambia quando arriva una persona nuova perché c’è qualcosa di diverso rispetto a prima. E questo, in un momento come quello attuale in cui maternità e paternità sono sottostimate, è fondamentale perché può liberare veramente tante energie e spinte che potrebbero dare una grossa forza al nostro Paese così ripiegato su se stesso.
Cosa direste a un giovane di oggi per fargli venir voglia di fare questa esperienza?
Emma: Che è stata una cosa molto bella, unica e vitale la maternità. Avevo voglia di raccontarla e con questo libro cerco di esplorare questa bellezza. Ecco perché gli direi… di leggerlo!
Pier Marco: Che siamo davvero in un Paese in cui le politiche familiari sono al lumicino, ma se vuoi essere felice devi diventare padre e diventare madre perché è un’esperienza unica anche nella sua molteplicità: ogni volta diventi genitore di un figlio diverso. Di ascoltare quella vocina che dentro ti dice “vuoi essere felice? Allora prova perché questa è un’esperienza bellissima che ti renderà il centuplo quaggiù”.