ROBERTO S. - Fin dall’inizio la vita sulla Terra è stata caratterizzata da dinamiche violente, come la lotta cruenta tra predatori e prede. Dunque, il dolore e la morte non sono la conseguenza del peccato originale, la cui dottrina appare anacronistica.
Per comprendere il peccato originale (o delle origini) vanno evitati due estremi. Uno consiste nel relegare l’evento nel leggendario o immaginario, cancellando dalla narrazione biblica la grande verità antropologica: l’essere umano, uomo e donna, è creato libero e, quindi, responsabile del bene/male. L’altro estremo consiste nello stabilire semplicisticamente un «prima e un poi» a partire dal peccato originale. Nel disegno di Dio, il mondo (universo) è in divenire e così comporta, oltre al bene fisico, il male fisico, che è accaduto (e accade) prima e indipendentemente dal peccato originale e dei peccati che si sono succeduti nella storia. È un mondo in evoluzione (CCC 283), ma non per questo proviene dal caos o dalla mera casualità. D’altra parte, la scienza, se non riconosce, nemmeno può negare che, dall’inizio, ci sia una causa trascendente (Disegno intelligente). Come spiegare altrimenti il passaggio dalla materia inorganica alla vita (vegetale e animale) e alla vita umana?