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sabato 21 giugno 2025
 
 

La IV Giornata dei poveri sarà il 15 novembre. Il messaggio di Francesco: "Tendi la mano"

13/06/2020  Alle ore 11.30 di questa mattina, in diretta streaming dall’Aula “Giovanni Paolo II” della Sala Stampa della Santa Sede, si è tenuta la Conferenza Stampa di presentazione del Messaggio del Santo Padre Francesco per la IV Giornata Mondiale dei Poveri, sul tema “Tendi la tua mano al povero” (Sir 7,32), che ricorre quest’anno il 15 novembre, XXXIII Domenica del Tempo Ordinario. Ecco l'intervento di Sua Eccellenza, monsignor Rino Fisichella per presentare il messaggio del Papa

Presentato stamattina a Roma, nell'Aula “Giovanni Paolo II” della Sala Stampa della Santa Sede, il messaggio di papa Francesco per la IV Giornata dei poveri, “Tendi la tua mano al povero” (Sir 7,32).

Sua Eccellenza monsignor Rino Fisichella ha presentato con queste parole il messaggio del Papa.

"Con le parole dell’antico libro del Siracide, Papa Francesco propone la sua riflessione per la IV Giornata Mondiale dei Poveri che si celebrerà in tutta la Chiesa domenica 15 Novembre. È un messaggio che entra direttamente nel drammatico momento che il mondo intero ha vissuto a causa del Covid-19, e che molti Paesi stanno ancora combattendo nella fatica di portare soccorso a quanti sono vittime innocenti. La riflessione di papa Francesco si sviluppa alla luce dell’immagine biblica che vede un uomo saggio, “Gesù figlio di Sira” come si presenta lui stesso alla fine del libro (cfr Sir 50, 27), vissuto circa duecento anni prima della nascita di Cristo. Gli interrogativi che si poneva ruotavano intorno al tema di dove risiedesse la sapienza e quale risposta di senso potrebbe offrire alle vicende Il Papa rileva che sono gli stessi interrogativi che hanno segnato la vita di milioni di persone in questi mesi di coronavirus: la malattia, il lutto, l’incertezza della scienza, il dolore, la mancanza delle libertà a cui si è abituati, la tristezza di non poter dare l’ultimo saluto alle persone a cui si vuole bene… In questa circostanza, la preghiera si è fatta più insistente e il pensiero a Dio ha sfiorato la mente di tante persone spesso indifferenti. Ne è derivata la ricerca di maggior spiritualità, come testimoniato dalla massiccia partecipazione a differenti manifestazioni liturgiche.

Il libro del Siracide, comunque, non permette di fermarsi alla preghiera; anzi, afferma che per avere una preghiera che sia degna ed efficace è necessaria l’attenzione a quanti sono nella povertà. Lo afferma senza attenuanti Papa Francesco quando scrive: “La preghiera a Dio e la solidarietà con i poveri e i sofferenti sono inseparabili. Per celebrare un culto che sia gradito al Signore, è necessario riconoscere che ogni persona, anche quella più indigente e disprezzata, porta impressa in sé l’immagine di Dio. Da tale attenzione deriva il dono della benedizione divina, attirata dalla generosità praticata nei confronti del povero”. Il tema della “immagine di Dio” impressa sul volto del povero è estremamente significativa perché obbliga a non poter volgere lo sguardo altrove quando si desidera vivere un’esistenza pienamente cristiana. In questo senso, la metafora del “tendere la mano” acquista la sua valenza più profonda perché obbliga a ritornare alle parole del Signore che ha voluto identificarsi con quanti mancano del necessario e vivono condizioni di emarginazione sociale ed esistenziale. Il messaggio esemplifica diverse situazioni che in questi mesi di pandemia hanno visto una mano tesa e che sono impresse nella mente di tutti: “La mano tesa del medico che si preoccupa di ogni paziente cercando di trovare il rimedio giusto. La mano tesa dell’infermiera e dell’infermiere che, ben oltre i loro orari di lavoro, rimangono ad accudire i malati. La mano tesa di chi lavora nell’amministrazione e procura i mezzi per salvare quante più vite possibile. La mano tesa del farmacista esposto a tante richieste in un rischioso contatto con la gente. La mano tesa del sacerdote che benedice con lo strazio nel cuore. La mano tesa del volontario che soccorre chi vive per strada e quanti, pur avendo un tetto, non hanno da mangiare. La mano tesa di uomini e donne che lavorano per offrire servizi essenziali e sicurezza. E altre mani tese potremmo ancora descrivere fino a comporre una litania di opere di bene. Tutte queste mani hanno sfidato il contagio e la paura pur di dare sostegno e consolazione”. 

Papa Francesco non ha timore di identificare queste persone come dei veri santi, “quelli della porta accanto” che con semplicità, senza rumore e pubblicità offrono la genuina testimonianza dell’amore cristiano. La massiccia presenza di tanti volti di poveri richiede che i cristiani siano sempre in prima linea, e sentano l’esigenza di sapere che manca loro qualcosa di essenziale nel momento in cui un povero si presenta dinanzi.

Per molti versi, l’immagine del tendere la mano richiama da vicino il logo che fin dall’inizio di questa iniziativa di Papa Francesco accompagna la Giornata Mondiale dei Poveri. Le mani tese sono quelle di due persone: una sta sulla soglia di casa, l’altra attende. Il richiamo è forte perché evoca quanto ambedue abbiano bisogno l’una dell’altra. La mano tesa del povero chiede, ma invita l’altro a uscire da se stesso per spezzare il cerchio di egoismo che avvolge tutti.

La presentazione di questo Messaggio nella festa liturgica di sant’Antonio da Padova, patrono dei poveri, manifesta che quanto possiamo compiere è sempre sotto la grazia di Dio che accompagna la vita dei credenti e la storia degli uomini. Sono parole che intendono aiutare la preparazione e realizzazione della prossima Giornata Mondiale ben consapevoli delle restrizioni che le leggi dei vari Paesi impongono. Nei prossimi mesi, infatti, sarà ancora richiesta la dovuta attenzione alle norme di sicurezza, ma probabilmente saranno accresciute ulteriormente le richieste di aiuto. Sarà nostro compito, pertanto, non far mancare ai sempre più numerosi poveri che incontriamo, i segni quotidiani che accompagnano la nostra azione pastorale, e quelli straordinari che la Giornata Mondiale dei Poveri prevede e da diversi anni ormai realizza.

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