Una data su tutte, il 20 maggio
1990: «Da 26 anni per me è
il giorno di Madre Teresa,
della sua visita nella chiesa
di Santa Lucia a Perignano,
in provincia di Pisa». Don
Armando Zappolini, presidente del
Cnca (Coordinamento nazionale comunità
di accoglienza), ha conosciuto
personalmente la fondatrice delle
Missionarie della carità.
Era stata lei ad accogliere a Calcutta
il piccolo Orson Wells, diventato
poi sacerdote, che dal dicembre
1988 al settembre 1990 era stato mandato
come aiuto nella parrocchia di
don Armando, durante i suoi studi in
Italia. La santa disse a padre Orson,
che andava a trovare Zappolini invece
di passare a salutarla quando era a
Roma: «Voglio conoscere il tuo amico.
Voglio vedere chi è questo prete
che ora conta più di me».
Di qui l’incontro con la Madre,
l’anno dopo il primo viaggio di don
Armando a Calcutta, dove la santa li
invita «ad andare nei villaggi fuori
città. Ci disse: “Non restate qui con
me, andate da chi non cerca nessuno!
Date ai bambini la possibilità di andare
a scuola”. Ci ha fatto immergere
in un mondo fatto di grande povertà
e dignità. Io mi porto questo dono nel
cuore e nella condivisione con la fatica
e le difficoltà di tante persone in Italia
e nel mondo, padre Orson continua
nella sua Calcutta a educare e appassionare
i ragazzi che lo circondano.
Ambedue impegnati a seguire le orme
di quella piccola grande donna che ha
cambiato la nostra vita». La sua santità,
aggiunge Zappolini, «è un dono che
la rende patrimonio di tutta la Chiesa.
Il 3 e 4 settembre a Roma facciamo
festa con lei. L’ho incontrata l’ultima
volta 10 giorni prima della sua morte.
Il suo esempio, la sua forza e la sua
semplicità continuano a essere per
noi fonte di ispirazione».
Da quell’amicizia è nata l’associazione
Bhalobasa (www.bhalobasa.it), che in bengalese significa “amore”
e compie 25 anni di vita proprio
nell’anno in cui Madre Teresa viene
canonizzata. Una organizzazione
senza scopo di lucro vicina − con il
sostegno a distanza, i microprogetti,
i campi di lavoro e i viaggi solidali −
non solo ai bambini indiani, ma anche
a quelli di Uganda, Burkina Faso,
Ecuador, Brasile, Repubblica Democratica
del Congo e Tanzania.
Ma una traccia di Madre Teresa
resta anche a Perignano: il centro di
accoglienza della parrocchia è intitolato
proprio a lei.