Joseph Ratzinger sta meglio. A dirlo è la persona che in questi anni più gli è vicina, il segretario particolare, monsignor Georg Gaenswein, che, a riprova di quanto affermato, ha deciso, come ogni anno, di allontanarsi da Roma, e dal papa emerito, per un periodo di vacanza nella sua terra natia.
Nei giorni scorsi aveva suscitato un certo allarme la notizia che Benedetto XVI, 93 anni, soffriva del fuoco di Sant’Antonio, un’irritazione cutanea sul viso. A diffondere i particolari, il giornalista tedesco Peter Seewald, autore di numerosi libri-intervista con il cardinale, poi con il papa, e infine con il papa emerito suo connazionale, nonché, ora, autore di una monumentale biografia di Joseph Ratzinger, da poco uscita in Germania e di prossima pubblicazione in molti altri paesi, che presenta una introduzione del papa emerito in persona. Finite le restrizioni imposte dal lockdown per il coronavirus, Seewald si è recato a Roma e, a inizio agosto, ha incontrato Benedetto XVI, trovandolo – ha poi riferito alla «Passauer Neue Presse» – «molto fragile» e, appunto, con una infezione al viso.
Pur con tutti gli acciacchi dell’età, Benedetto XVI aveva fatto, a inizio luglio, una visita a sorpresa nella sua Baviera, per stare accanto al fratello maggiore in fin di vita. Mons. Georg Ratzinger, 96 anni, è effettivamente spirato una decina di giorni dopo, quando il papa emerito aveva fatto rientro in Vaticano, dove vive nel monastero Mater Ecclesiae. E lì, un po’ la fatica del viaggio, un po’ le temperature estive romane, un po’ il cordoglio, ha sviluppato il fuoco di Sant’Antonio. Ed ha ricevuto Peter Seewald.
L’allarme sul rapido deteriorarsi della salute del papa emerito è stata tuttavia contestata dalla sala stampa vaticana, che ha presto puntualizzato: «Secondo quanto riferito dal Segretario personale, monsignor Georg Gänswein, le condizioni di salute del Papa Emerito non destano particolare preoccupazione, se non quelle per un anziano di 93 anni che sta superando la fase più acuta di una malattia dolorosa, ma non grave».
Don Georg Gaenswein, ora, è tornato nella Foresta Nera, Germania meridionale, e più precisamente a Riedern am Wald, per un periodo di vacanza. Segno che lo stesso segretario particolare non è preoccupato per la salute di Benedetto XVI. Concetto confermato dallo stesso presule tedesco in una conversazione con un cronista del «Suedkurier» a margine di un evento culturale che si è svolto a Banndorf. «La malattia sta diminuendo», ha detto Gaenswein«Il dolore è arrivato dopo la morte del fratello», ha confermato don Georg. «E’ una malattia molto dolorosa ma non porta alla morte». La metà destra del visto è stata particolarmente colpita dall’irritazione, ha riferito il segretario particolare del papa emerito, ma «la somministrazione dei farmaci è stata ridotta da tra a quattro giorni», ha aggiunto il segretario di Ratzinger, concludendo: «E’ un dolore che non auguro al mio peggior nemico».