Prolifico autore di libri di spiritualità, a suo agio con i social media, don Luigi Maria Epicoco è stato nominato da papa Francesco «cappellano» dei media vaticani. Jorge Mario Bergoglio conosce da tempo questo sacerdote 40enne. Con lui ha scritto un libro-intervista su Karol Wojtyla, dal titolo San Giovanni Paolo Magno, uscito con l’editore San Paolo nel 2020, centenario della nascita del pontefice polacco. La stima personale sfocia ora in questo riconoscimento pubblico per una casella, sinora vacante, nelle corde di don Epicoco.
Nato nel 1980 nel Brindisino, ordinato nel 2005 e incardinato nella diocesi dell’Aquila, docente di filosofia alla Lateranense e dal 2019 preside dell’Istituto Superiore Scienze Religiose Fides et Ratio del capoluogo abruzzese, il sacerdote aveva vissuto la tragedia del terremoto che ha sconvolto la sua città di adozione, il 6 aprile 2009, quando, ricorda Vatican News, nella sua veste di cappellano degli universitari fu colpito in particolare dal dramma degli otto giovani della Casa dello Studente rimasti sotto le macerie. Ora farà il cappellano per gli oltre 500 dipendenti, molti dei quali laici, del dicastero che dal 2015 ha accorpato e razionalizzato il (soppresso) pontificio consiglio per le Comunicazioni sociali, la Radio vaticana, l'Osservatore romano, il Centro televisivo vaticano, la sala stampa della Santa Sede, il sito internet Vatican news, e poi la tipografia vaticana, la Libreria editrice vaticana.
Una realtà guidata da Paolo Ruffini, primo laico alla testa di un dicastero vaticano, che papa Francesco ha visitato lo scorso 24 maggio, non senza rivolgere un’esortazione suonata come un po’ pungolo un po’ brusco nel corso di una diretta radiofonica: «Quanti ascoltano la Radio, e quanti leggono l’Osservatore Romano? Perché il nostro lavoro è per arrivare alla gente: che quello che si lavora qui, che è bello, è grande, è faticoso, arrivi alla gente, sia con le traduzioni, sia anche con le onde corte, come lei ha detto... La domanda che voi vi dovete fare è: “Quanti? A quanti arriva?”, perché c’è il pericolo - per tutte le organizzazioni - il pericolo di una bella organizzazione, un bel lavoro, ma che non arrivi dove deve arrivare... Un po’ come il racconto del parto del topo: la montagna che partorisce il topolino... Tutti i giorni fatevi questa domanda: a quanta gente arriviamo? A quanti arriva il messaggio di Gesù tramite L’Osservatore Romano? Questo è molto importante, molto importante!».
Nonostante la tempistica, tuttavia, la nomina di don Epiococo non ha a che fare con il travaglio della riforma. Il suo ruolo, infatti, non è di natura gerarchica. Non è peraltro la prima volta che il Papa ricorre al giovane sacerdote pugliese per le sue capacità spirituali. In occasione degli gli auguri di Natale nel 2019 Francesco regalò un suo libro ai cardinali della Curia romana, «Qualcuno a cui guardare», frutto di un ritiro spirituale che don Epicoco aveva presieduto precedentemente. E che ora, in qualità di «assistente ecclesiastico del Dicastero per la Comunicazione ed Editorialista de L’Osservatore Romano», potrà offrire ai dipendenti del dicastero vaticano.