(nella foto: gli stilisti Domenico Dolce e Stefano Gabbana)
Sembra strano che gente strana (mi scuso dell’aggettivo) litighi per cose non strane, anzi. Le litigate, riportate con più o meno eleganza dai giornali tra Elton John e Dolce e Gabbana, hanno fatto scalpore. Purtroppo ci si è fermati, per comodità soprattutto dei giornalisti o meglio dei padroni dei giornali, su frasi e correzioni di frasi di poco conto. Che i bambini di Elton non siano sintetici e che il no alla fecondazione in vitro da parte dei due creatori di moda sia altrettanto interessante e vera, non dovrebbe scatenare solo titoli da ragazzi di strada e da gente poco intelligente e molto permalosa. Il problema esiste ed è di peso! Porta già e porterà conseguenze ancora più gravi sul domani dei nostri figli. La presenza sbilenca, egoista, teatrale che certa gente fa dei bambini che si sono portati a casa, forse fa del bene a loro ma certamente fa del male alle creature. Possiamo urlare e scambiare frasi colorite ma la natura dimostra che ognuno di noi è costruito per integrarsi e relazionarsi a tutti i livelli con l’altro sesso. E la nascita di nostro figlio, secondo natura, dovrebbe essere il frutto di questa totale e profondissima relazione tra persone diverse di sesso e non solo.
Diamo poi, alle eccezioni, i limiti che devono avere. Che poi, noi uomini, solo noi uomini la natura ce la giochiamo tirando dalla nostra parte la scienza, la tradizione, la cultura e la politica è triste e forse banale. Mentre si stava scatenando questa finta battaglia, sulle pagine degli stessi quotidiani conflittuanti alcuni specialisti parlavano di anticipi puberali preoccupanti delle nostre figlie e, tra le cause, accennavano anche ad una figura equivoca di padre. Certamente tornare indietro e sognare famiglie bucoliche, contadine, straripanti di figli, è solo romantico. È invece poco romantico, ma urgente, fermare certi “egoismi” che molti di noi sublimano, con lo scopo di esibire creature e di dimostrare il politicamente corretto. Di giocattoli, qualora ne avessimo bisogno, ce ne sono a bizzeffe. Ma, poiché viviamo momenti delicatissimi e drammatici in famiglie con adolescenti normali o adottati, perché non vogliamo ascoltare chi vive questi travagli e farne tesoro?
N.B: vorrei suggerire a coloro che hanno deciso di bruciare i vestiti di Dolce e Gabbana che sto preparando due container da mandare in Madagascar e in Honduras. Non facciamo scherzi: sapete dove sto. Se poi ai vestiti di D&G, aggiungono anche quattro soldi del povero Elton, tutto è compiuto!