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lunedì 16 settembre 2024
 
CANONIZZAZIONI
 

Don Russolillo: con lui dopo 1700 anni la diocesi di Pozzuoli avrà un nuovo santo

11/07/2021  «Trascorrere la propria vita nel segno della santità. Era questo che predicava nelle strade della sua Napoli il Beato Giustino ed è questo ciò di cui abbiamo bisogno oggi, ovvero vivere una vita nell’onestà del Vangelo». A parlare così è padre Antonio Rafael do Nascimento, Superiore Generale della Società Divine Vocazioni, che in una delle prestigiose sale di Castel Nuovo a Napoli ha raccontato il percorso verso la canonizzazione.

Il giovane vocazionista Jean Emile Rasolofo, guarito dal coma, è il testimone della santità del Beato Giustino Maria Russolillo (nel manifesto alle sue spalle).
Il giovane vocazionista Jean Emile Rasolofo, guarito dal coma, è il testimone della santità del Beato Giustino Maria Russolillo (nel manifesto alle sue spalle).

In attesa della comunicazione della data ufficiale della canonizzazione dell’apostolo delle vocazione, è testimone del futuro Santo un giovane Vocazionista, Jean Emile Rasolofo, che raccontando la sua "miracolosa guarigione" ha dato forza a tutto il processo di canonizzazione.

«Una sera mi sentivo poco bene, ebbi un forte mal di testa, non ricordo molto,  i padri mi dissero che ero riverso in terra nel mio alloggio e che giunto in ospedale i medici parlarono di un coma irreversibile, al punto tale da chiedere la donazione degli organi. Ma dopo alcuni giorni mi sono sentito improvvisamente bene e ho iniziato ad aiutare gli altri pazienti, poi ho saputo che la reliquia di Giustino Maria Russolillo mi ha sfiorato mentre ero ricoverato in rianimazione». È con queste parole che Jean Emile Rasolofo racconta la sua guarigione», alla quale si deve la canonizzazione di don Giustino Russolillo.

All’’incontro che ha illustrato il processo verso la canonizzazione hanno partecipato padre Salvatore Musella, presidente della Commissione della canonizzazione; padre Giacomo Capraro, postulatore della causa di canonizzazione del Beato Giustino Russolillo; padre Antonio Rafael do Nascimento, Superiore Generale della Società Divine Vocazioni; suor Chiara Stella Vitale, madre generale della Congregazione delle Suore delle divine vocazioni; padre Ciro M. Sarnataro, vicario generale della Società Divine Vocazioni; e suor Teresa Soria, presidente della Commissione comunicazione e pubblicità per la canonizzazione.

Partendo da Pianura, quartiere natale di Russolillo, dove il 7 maggio del 2011 venne celebrata la beatificazione, e arrivando in tutte le altre periferie di Napoli, il sacerdote fondatore della Società delle Divine Vocazioni (i Vocazionisti) e della Congregazione delle Suore delle Divine Vocazioni è rimasto nel cuore della gente. Con gesti semplici come quello di porgere un libro sulla vita dei santi o di ascolto verso i bisogni della gente, don Giustino è riuscito in un’opera straordinaria, ovvero quella di farsi conoscere in molti Paesi del mondo. «Grazie alla sua opera e a come è stata comunicata, oggi don Giustino è conosciuto in 18 Paesi sparsi nei 5 continenti», ha dichiarato Suor Teresa Soria, tanto da diventare «Santo della Santità, figura carismatica e trascinatore», nel ritratto del superiore generale, «non imprigionato nelle bacheche, sempre operoso, capace di lasciare il segno». Una spiritualità sentita fortemente, oggi come ieri, quella descritta da don Ciro Sarnataro, e di cui è bene «ringraziare -sottolinea la Madre Generale-. Perché dopo 1700 anni con lui abbiamo un nuovo Santo».

Nato a Pianura, terzo di 10 figli, ordinato sacerdote il 20 settembre del 1913 nella cattedrale di Pozzuoli, nell’ottobre del 1920 iniziò la fondazione della Congregazione religiosa dei Vocazionisti, dedita ad aiutare i giovani - specialmente i meno abbienti - e a rispondere alla propria vocazione nella vita. Un apostolo delle vocazione, infatti, don Russolillo percepì l’importanza del sacerdozio e della vita consacrata fin da giovane comprendendone l’infinito valore per la Chiesa.  Si spense a Pianura il 2 agosto 1955. «Papa Giovanni Paolo II lo dichiarò Venerabile il 18 dicembre del 1997, mentre il 7 maggio del 2011 fu dichiarato Beato da Papa Benedetto XVI. Il 3 maggio di quest’anno giunge la notizia del parere favorevole di cardinali e vescovi alla canonizzazione durante il concistoro convocato da Papa Francesco».

«Quando il giovane vocazionista originario del Madagascar viene colto da malore e sviene entrando in coma irreversibile, la comunità vocazionista e i fedeli si stringono in preghiera intorno al giovane confratello che, sfiorato in rianimazione a Pozzuoli dalla reliquia di don Giustino Maria Russolillo, miracolosamente si sveglia -racconta don Giacomo Capraro-. La cautela della Chiesa rende il percorso di canonizzazione lungo, ma consente anche di accreditare, in modo inoppugnabile, la Santità della figura. Adesso aspettiamo solo la data dell’ufficializzazione». I vocazionisti, i pianuresi e tutti i fedeli si sono già mobilitati per la realizzazione di un «una messa di ringraziamento -ha detto don Salvatore Musella- all’indomani della notizia». Una grande opportunità per il territorio di Pianura, che potrà ripartire da un uomo il cui messaggio evangelico “fatti Santo” diventa oggi prezioso invito.

 
 
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