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sabato 05 ottobre 2024
 
 

Don Stabile: «A Palermo ultimo anche io in lotta per la giustizia»

23/12/2014 

Nella sua trincea di Bagheria, don Francesco Michele Stabile, 75 anni, è il simbolo di una Chiesa impegnata contro la mafia e al fianco dei poveri. Nei primi anni ’80, ai tempi in cui era vicario episcopale del cardinale Pappalardo, il sacerdote elaborò il primo storico documento antimafia delle comunità ecclesiastiche di base.
Nel 1983, invece, a distanza di quasi un anno dall’uccisione del segretario comunista Pio La Torre, don Stabile fu uno dei promotori della celebre marcia popolare organizzata nel cosiddetto “triangolo della morte” tra Bagheria, Altavilla e Casteldaccia, teatro della seconda guerra di mafia.
Oggi, dopo 40 anni di lotte, padre Stabile è parroco di San Giovanni Bosco a Bagheria ed è anche uno stimato storico della Chiesa, fiero di avere «trasformato uno scantinato in un luogo di accoglienza ».

Don Francesco Michele Stabile.
Don Francesco Michele Stabile.

La sua giornata inizia alle 7 del mattino. Il lunedì va subito a incoraggiare le donne impegnate nel corso di pittura su stoffa. Le stesse che, il martedì e il venerdì, sono impegnate nei laboratori “libera età” e nel mercatino.
Alcune ore della mattina del mercoledì sono dedicate all’insegnamento di Storia della Chiesa e Storia delle dottrine ecclesiologiche nella Facoltà teologica di Palermo, mentre, dalle 9 alle 12 di giovedì, padre Stabile si reca nel centro di raccolta della Caritas.
Negli altri giorni, il parroco di Bagheria trova anche il tempo per incontrare il clero e per registrare negli studi di TeleOne un atteso commento al Vangelo.
Ogni giorno padre Stabile pranza a casa del fratello, pensionato. Una pausa per ricaricare le energie prima delle attività pomeridiane, che spaziano dal catechismo al doposcuola per i ragazzi, dagli incontri con le associazioni alla lettura dei testi conciliari.

Le celebrazioni liturgiche occupano non solo le giornate di sabato e domenica, ma anche i pomeriggi di mercoledì e giovedì. L’attivismo di don Stabile non si ferma qui e si estende anche alle serate dei giorni feriali, quando incontra i giovani lavoratori e organizza non soltanto preghiere di gruppo ma anche concerti rock.
Il racconto della sua vita quotidiana da sacerdote si conclude con una considerazione e un auspicio: «Sono contento di essere amato anche dai non credenti, che mi considerano un punto di riferimento e di approdo. La mia sfida è l’etica della responsabilità, affinché i parrocchiani passino dalla mera devozione al senso di una comunità impegnata nel sociale».

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