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Dopo la calamità il C.I.S.O.M. rimette Ordine

17/07/2013  Il Corpo italiano di soccorso dell'ordine di Malta opera nella Protezione civile, interviene in situazioni estreme, supporta attività di urgenza sanitaria e forma cittadini

Sono trascorsi 900 anni dalla bolla di Papa Pasquale II che poneva il Sovrano ordine di Malta sotto la protezione della Santa Sede, formalizzandone, di fatto, l'identità spirituale e istituzionale. Un vero e proprio "esercito" in grado di chiamare a raccolta oltre 4mila persone tra cavalieri, dame, volontari e cappellani. Da allora, l'impegno del nuovo ente ha trovato molteplici modi in cui esprimersi, anche e soprattutto nell'ultimo secolo quando le calamità si sono tragicamente ripetute portando morte e distruzione in ogni angolo d'Italia e del Mondo. Dall'Irpinia all'Emilia passando per l'Abruzzo e Haiti, non c'è stata calamità naturale che non abbia visto in prima linea gli uomini e le donne del C.I.S.O.M.

Una presenza divenuta così indispensabile da portare le Istituzioni italiane a mettere nero su bianco questo genere di collaborazione attraverso accordi che negli anni sono stati stipulati così da integrare a meglio le peculiarità dell'Ordine di Malta con il corpo delle capitanerie di porto nostrane, per dare un aiuto concreto, di genere medico e para-medico, ai profughi in fuga da fame, povertà e Paesi dilaniati da guerre sanguinose che soprattutto d'estate prendo la via del mare a bordo degli ormai tristemente noti barconi della morte con cui la Guardia costiera italiana ha a che fare pressoché quotidianamente. 

Ma non solo. Le attività del C.I.S.O.M. prendono forma anche al fianco della nostra Guardia di finanza per tutto quello che concerne la tutela della legalità e il rispetto dei diritti delle persone in pericolo attraverso un articolato sistema di equipe mediche di pronto intervento su cui il Corpo italiano di soccorso può contare in ogni momento e mediante la sviluppo di corsi di aggiornamento professionale su del personale su tecniche e approcci.

L'estate, poi, coincide regolarmente per il territorio italiano con l'emergenza incendi, frequentemente di origine dolosa. Gli esiti, spesso, complici condizioni climatiche estreme, si rivelano disastrosi. Bene, che si tratti di una riserva naturale in fiamme o della necessità di rimettere in sicurezza edifici crollati in seguito a terremoti, i Vigili del fuoco trovano nei volontari del C.I.S.O.M. un fedele e affidabile alleato.

In virtù di un "accordo" vecchio 22 anni con la Repubblica italiana, il Corpo italiano di soccorso dell'ordine di Malta è inserito nell'elenco delle organizzazioni di Protezione civile di rilevanza nazionale presso la Presidenza del Consiglio dei ministri. 

Ecco qualche numero. Per il sisma che ha colpito L'Aquila, per 8 mesi, sono stati gestiti due campi di assistenza alla popolazione con una turnazione no-stop che ha visto scendere in campo oltre 900 persone. Per il terremoto dell'Emilia, invece, gli sforzi si sono concentrati prevalentemente nel campo multietnico allestito a Bomporto, in provincia di Modena, dove per oltre cinque mesi oltre trecento sfollati hanno potuto contare sul soccorso offerto dalle equipe del C.I.S.O.M. Proprio qui, il 25 maggio scorso, presso il teatro comunale di via Verdi, il Corpo italiano di soccorso dell'Ordine di Malta ha consegnato la Medaglia d'argento pro merito melitense al Gonfalone del comune di Bomporto alla presenza del ministro dell'integrazione Cécile Kyenge

Sono oltre 1.300 i soccorritori qualificati in forza all'Ordine: 34 medici, 170 infermieri e 70 psicologi. Circa 1.400, invece, i volontari generici. Tra i mezzi a disposizione, 1 aereo per avvistamento, 1 motovedetta, 23 ambulanze cui si aggiungono 3 automediche, 8 pulmini adibiti al trasporto di persone e 11 detinati ai materiali, 15 fuoristrada, 16 autovetture, 4 mezzi speciali e 12 rimorchi.

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