I reati sui minori in Italia continuano ad aumentare e a segnare nuovi record: se nel 2021 era stata superata per la prima volta la quota di 6mila casi, nel 2022 il numero è arrivato addirittura a 6.857. Non sono affatto confortanti le notizie contenute nel nuovo Dossier indifesa “La condizione delle bambine e delle ragazze nel mondo” 2023, redatto dalla Fondazione Terre des hommes in occasione della Giornata mondiale delle bambine (11 ottobre). Per quanto concerne il focus sull’Italia, il rapporto presenta i dati elaborati dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale ed è stato presentato il 6 ottobre a Roma, al MAXXI Museo delle Arti del XXI Secolo, alla presenza di Stefano Delfini, direttore del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza; Carla Garlatti, Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza; Oleksandra Romantsova, direttrice esecutiva del Centro per le libertà civili di Kiev, premio Nobel per la pace 2022; Donatella Vergari, presidente di Terre des Hommes Italia.
I dati rivelano un preoccupante aumento delle violenze sessuali, cresciute del 27% in un anno: da 714 nel 2021 sono passate a 906 lo scorso anno, per l’89% le vittime sono bambine e ragazze. La prevalenza di vittime di sesso femminile persiste anche in altri tipi di reato, come maltrattamento di familiari e conviventi minori (53%), detenzione di materiale pornografico (71%), pornografia minorile (70%), atti sessuali con minorenne (79%), corruzione di minorenne (76%), violenza sessuale aggravata (86%).
Il quadro che emerge dal Dossier di Terre des hommes è quello di un Paese, l’Italia, e di un mondo dove donne e bambine sempre di più vivono in una condizione di gravissime vulnerabilità. A livello globale, secondo l’Organizzazione mondiale per la sanità, il 31% delle donne tra i 15 e i 49 anni ha subito almeno una volta nella vita violenza fisica o sessuale da parte di un uomo: si tratta di 736 milioni di donne e ragazze. Secondo una ricerca della Banca Mondiale in 44 Paesi, meno della metà (49%) delle donne vittime di violenza fisica o sessuale chieda aiuto. A calare, invece, sono i casi di omicidio volontario, così come altri reati come la pornografia minorile e la corruzione di minore.
Anche a livello globale la condizione delle donne e delle bambine continua ad essere molto difficile: aumentano le mutilazioni genitali femminili, i matrimoni precoci e forzati, le gravidanze precoci, le violenze sessuali. Il dossier analizza in particolare la situazione in Afghanistan, Iran, Sudan e Ucraina.
«Alla luce del nuovo, tristissimo, record nei dati e degli aumenti di violenza sessuale e sessuale aggravata, vicende come lo stupro di Palermo appaiono come una cartina di tornasole della cultura patriarcale, maschilista, prevaricatrice e violenta che riduce il corpo di una donna a un “pezzo di carne”, in violenze nate per essere mostrate e che sembrano volere imprimere il sigillo del potere maschile, individuale e di gruppo», ha dichiarato Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes. «Se vogliamo invertire la rotta dobbiamo costruire una risposta organica, sistemica, diffusa che affronti di petto questa situazione inaccettabile. Qualcosa in termini legislativi si è fatto, con l’introduzione del Codice Rosso, ma manca un piano di intervento di lungo periodo sulla parità di genere a scuola. Manca la volontà di introdurre, finalmente, materie come l’educazione sessuale e all’affettività, all’uso “etico” dei media digitali. E i ragazzi dovranno mettersi in gioco più di tutti: se la violenza di genere riguarda tutti e tutte, il violento è sempre o quasi sempre maschio».
L'11 ottobre partirà la nuova campagna di raccolta fondi di Terre des hommes che con l’hashtag #MettitiNeiSuoiPanni inviterà tutti e tutte a mettersi letteralmente nei panni di chi ha subiìo abusi, per dimostrare loro solidarietà e sostegno. La Fondazione Terre des hommes in Italia collabora con scuole, federazioni sportive e istituzioni per promuovere attività volte a favorire la partecipazione giovanile e sensibilizzare sui temi della lotta alla discriminazione e alla violenza di genere.
(Foto Reuters: bambine sudanesi fuggite dal conflitto in Darfur)