La tomba di Giuseppe non è stata trovata.
Nemmeno il suo corpo, che è andato
incontro alla dissoluzione. I corpi di Gesù e
di Maria, invece, dopo la morte, sono stati
trasformati, ricevendo il dono di una vita
corporale senza fine. In essi la vita di Dio
non ha trovato ostacoli o imperfezioni capaci
di ritardarne la manifestazione piena
e definitiva.
Il centro e la causa di questa
trasformazione del corpo umano nella sua
forma ultima, voluta da Dio e non pensabile
a partire dal ciclo naturale del nascere
e del morire, la forma dell’essere suoi figli e
figlie, è Gesù. È lui la fonte di un’esistenza
capace di non porre ostacoli e imperfezioni
alla vita di Dio. Maria ha ricevuto da lui la
possibilità di condividere questa esistenza
e ha trasformato tale possibilità in realtà
concreta e quotidiana.
Maria è quindi il
primo “effetto” di quel che Dio, in Gesù e
nello Spirito, vuole compiere con ciascuno
di noi. Anche se il nostro corpo mortale si
dissolverà, data la nostra non piena corrispondenza
a tale dono, i corpi glorificati di
Gesù e Maria alimentano la speranza che
la vita di Dio vincerà anche in noi e che saremo
uniti in quello stesso “cielo” che è
il cuore della Trinità beata.