Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
martedì 08 ottobre 2024
 
FIRENZE/2
 

Mario Draghi: «I soprusi non possono essere tollerati»

23/02/2022  Il premier è intervenuto al convegno dei vescovi e dei sindaci sul Mediterraneo: «Quel mare sia laboratorio di pace, le città sono centrali. Dobbiamo occuparci dei giovani, ai margini del mercato del lavoro»

«Mi auguro che un dialogo sul divino che nasce dalla volontà di superare le differenze porti un messaggio di fratellanza in un momento di grande tensione in Europa». Il premier Mario Draghi interviene in apertura dell’incontro dei vescovi e dei sindaci sul Mediterraneo frontiera di pace con un discorso più breve del previsto, ma che tocca i nodi fondamentali delle migrazioni e della guerra. «Più volte in passato ho ribadito l’importanza di una gestione condivisa, equilibrata e umana delle migrazioni», dice il premier ricordando come centinaia di persone, soprattutto giovani, siano spinti a emigrare per assenza di possibilità di lavoro e di sviluppo causando una perdita ai Paesi di provenienza che perdono le loro energie migliori e un problema da affrontare per i Paesi di approdo. Serve, dice Draghi, «un’assunzione di responsabilità collettiva, senza la quale l’azione europea non potrà mai essere giusta ed efficace». Un’azione «equilibrata, perché non basta contrastare i flussi illegali, ma serve curare con attenzione l’accoglienza. E umana, perché non possiamo essere indifferenti rispetto alle sofferenze dei migranti».

Cita di dati, per dire che «quando parliamo di diritti nel Mediterraneo, dobbiamo riferirci soprattutto ai giovani. La proporzione di ragazze e ragazzi con meno di 15 anni sul totale della popolazione in Medio Oriente e nel Nord Africa è circa il doppio rispetto alla media dell’Unione Europea.  Quella di over 65 è appena un quarto. Tutti i giovani hanno la legittima aspirazione di realizzare a pieno il proprio potenziale. Tuttavia, si scontrano con un mercato del lavoro che li lascia spesso ai margini. Il tasso di disoccupazione giovanile nella regione è il più alto al mondo e in alcuni Paesi supera il 40% per le ragazze». E ricorda che, «perché il Mediterraneo sia davvero un mare di opportunità» bisogna investire in formazione, contrastare i cambiamenti climatici, dialogare per scongiurare le crisi. «La stabilità e la pace», dice, «si organizzano nelle istituzioni, ma si costruiscono nel contrasto quotidiano alle diseguaglianze, all’odio e all’ignoranza. Penso alle politiche di integrazione e vicinato, agli investimenti infrastrutturali: tutti processi che favoriscono la crescita e lo sviluppo».

E infine ricorda che abbiamo diritti e doveri e che «in momenti di crisi dobbiamo ancor più difendere i valori in cui crediamo e che ci guidano. La convivenza, la fratellanza, la tolleranza che celebriamo in questo incontro devono realizzarsi anche oltre i confini della regione in cui viviamo. Gli eventi in Ucraina ci portano a ribadire che le prevaricazioni e i soprusi non devono essere tollerati. Avete scelto di mettere la vostra spiritualità, la vostra profondità di pensiero, al servizio dei più deboli. Possa il vostro messaggio di pace diventare anche il nostro - e risuonare forte laddove si cerca lo scontro e si rischia la guerra».

Multimedia
Mario Draghi: «Solidarietà con Kiev, con Mosca il dialogo è impossibile»
Correlati
 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo