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martedì 29 aprile 2025
 
nel dopo pandemia
 

Medici sotto stress: due su tre faticano a prendere le ferie

03/08/2022  Seicento medici da novembre hanno lasciato il lavoro in Pronto soccorso. In Medicina generale la carenza di personale è tale da impedire a gran parte dei professionisti di fare anche pochi giorni di vacanza. E come se non bastasse i pazienti inviano continuamente messaggi, mail, whatsapp, a tutte le ore del giorno

È dei giorni scorsi la notizia che nei Pronto Soccorso italiani mancano circa 4.200 medici. Lo dicono i più recenti  dati più recenti della Simeu (Società Italiana di Medicina d'Emergenza Urgenza) denunciando che  già 600 i medici nel 2022 si sono dimessi, in pratica 100 al mese. Garantire l'assistenza è sempre più difficile, anche perché le richieste di aiuto sono aumentate (in media del 20% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Gli addetti ai lavori parlano della "peggiore estate da quando esiste l'Emergenza Urgenza".

Il disagio che crea questa carenza è diventato evidente con un'ulteriore allarme proveniente dall'Ordune dei medici.  «Almeno due medici di medicina generale su tre hanno difficoltà ad andare in ferie, anche solo per pochi giorni, perché stentano a trovare sostituti. È una situazione difficilissima».

Lo denuncia Cristina Patrizi, segretario Omceo Roma, che con l’arrivo di agosto torna a lanciare «un vero e proprio grido di dolore sul tema. Ci sono molti colleghi, ormai stremati da oltre due anni di pandemia, che non riescono ad affrontare serenamente pochi giorni di vacanza. In tanti hanno dovuto ridurre i giorni di ferie o devono continuare a lavorare da remoto rispondendo a mail e messaggi dei pazienti. È una difficoltà che in estate si accentua ma in generale il problema delle coperture c’è tutto l’anno, si fa fatica a trovare un sostituto anche se il medico deve assentarsi per motivi di salute tanto che ci sono colleghi che anche con il Covid hanno continuato a lavorare da remoto. E’ una situazione che lede le condizioni elementari del diritto al lavoro».

«È un problema che nella medicina generale è particolarmente grave visto l’assetto contrattuale che non prevede neanche il ristoro delle ferie né della malattia» continua Patrizi,  «ma riguarda anche la specialistica ambulatoriale e i colleghi di continuità assistenziale. Pure lì, infatti, ci sono delle carenze a cui nessuno riesce a far fronte, né le aziende né i medici attingendo alla rete di sostituti o di colleghi non ancora titolari disponibili alle sostituzioni».

Difficoltà a cui si aggiunge «un sistema ormai malato» prosegue Patrizi, «in cui i pazienti inviano continuamente al proprio medico messaggi, mail, whatsapp, a tutte le ore del giorno, anche sabato e domenica. Si è perduta la giusta regolazione”.

«Abbiamo necessità di avere a regime un sistema con garanzie per tutti i medici di medicina generale» sottolinea il segretario Omceo Roma, «e al di là di quello che sarà il prossimo governo, chiediamo che venga affrontato il problema della riorganizzazione del territorio. Nel dm 71/77 abbiamo delle linee di diritto e poi c’è la necessità di affrontare il nuovo accordo nazionale oltre a quella di porre in essere quello attuale (2016/2018) che a livello regionale deve essere declinato. Come Ordini» conclude Patrizi, «chiediamo che siano garantite le condizioni professionali e lavorative, sia dei medici di medicina generale sia, in generale, dei medici convenzionati. Chiediamo che il governo presti la massima attenzione a questi temi perché la Sanità del territorio è una ‘front line’: abbiamo degli eserciti sul campo ma senza le armi e senza le giuste tutele».

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