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sabato 14 dicembre 2024
 
 

Durante il parto meglio un po' di privacy

30/10/2014  Ha fatto il giro del mondo il video del cantante Robbie Williams che canta, rivolto a una telecamera, mentra la moglie affronta il travaglio. Ma partorire dovrebbe essere un'esperienza privata che coinvole la coppia.

Un papà balla e canta in sala parto mentre la moglie soffre per i dolori del travaglio. Di per sé la notizia non meriterebbe gli onori della cronaca. De gustibus non disputandum est. Ogni coppia sceglie con cura i riti con cui condividere questo evento, uomo e donna costruiscono un’alleanza per sostenersi nel processo che accompagna la nascita. Mi immagino che un padre pittore possa decidere di imprimere su tela le sue emozioni all’istante della nascita. Un padre con uno spiccato senso dell’umorismo tenterà di alleggerire la tensione della compagna con qualche battuta.

È plausibile che Robbie Williams, star di fama mondiale, abbia sentito l’impulso di cantare per distrarre la propria moglie dai dolori delle doglie. È normale che lei abbia sentito l’impulso di dirgli di smetterla, che non era il momento, che il male era troppo forte e c’era bisogno di concentrarsi. Tutte cose che possono succedere in quel momento intimo e magico che uomo e donna sempre più spesso condividono in sala parto. La coppia ritaglia un proprio spazio fatto di parole, gesti, suoni per colorare il tempo del parto. Un tempo imprevedibile nella durata e nell’intensità.

La cosa che trovo molto fuori luogo è la presenza di una videocamera che riprende la storia privatissima di quel momento. Robbie Williams quando canta e balla comunica al tempo stesso con la moglie e con milioni di fan perchè il video di quel momento è subito pronto per essere postato, così da schizzare all’attenzione mediatica divenendo un caso su cui ciascuno esprime il proprio parere. La coppia non ha rivelato il nome del bambino. Quella è un’informazione privata che non si è voluta diffondere. Non si può dire lo stesso delle foto, dei frammenti di video, del post e dei tweet che hanno invaso la rete.

 In sala parto c’erano Robbie, Ayda e un mondo di curiosi intrigati dalle performance eccentriche del loro divo che li ammette anche in uno dei momenti più intimi e sacri della vita di una coppia. Il padre non rinuncia al suo ruolo di star, si fa ammirare, invidiare, criticare. Lui commuove e sconvolge, conquista e fa arrabbiare. Lui anche questa volta si mette al servizio dello show e non si accontenta di vivere un’esperienza privata, a porte chiuse. Non si accontenta di ballare e cantare solo per la sua compagna. Quello poteva anche essere una cosa bella.

Non so come la coppia abbia realmente vissuto le ore in sala parto. È probabile che siano così abituati ad essere al centro del gossip da aver normalizzato la loro vita in vetrina, dove tutti possono vedere e sapere. Forse nelle altre lunghe ore di attesa della nascita del piccolo, i due genitori si sono fatti della buona compagnia. Io glielo auguro di tutto cuore.

A me resta la tristezza per un padre che balla guardando la telecamera, per una star che sembra non riuscire più a non trasformare tutto, compresa la nascita del proprio figlio, in un’occasione per fare spettacolo.

Multimedia
Robbie Williams show in sala parto mentre la moglie ha le doglie
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