Finalmente una bella notizia dopo tanta sofferenza. È nato Thomas Evans, e mamma e papà possono finalmente gioire anche se è ancora vivo il grave lutto per la perdita del loro primogenito.
Non avevano reso noto la gravidanza la scorsa primavera durante la difficile battaglia per la vita di Alfie deceduto il 23 aprile, presso l’Alder Hey Children di Liverpool, tra mille polemiche e tentativi di trasferirlo in un ospedale che volesse tentare delle cure alternative per combattere la grave malattia degenerativa di cui era affetto. Un caso che ha coinvolto l’opinione pubblica, ha attirato l’attenzione internazionale dei media e il sostegno di Papa Francesco. Ai due giovani genitori, Tom e Kate Evans, il Bambin Gesù di Roma aveva offerto la possibilità di accogliere il bambino, di soli 23 mesi. Inutilmente.
La coppia aveva spostato la battaglia per la vita di Alfie nelle aule di Tribunale perdendo tuttavia gli appelli presso la Corte Suprema inglese e la Corte europea dei diritti dell’uomo. L’ospedale ha quindi proseguito nella decisione di staccare le macchine che tenevano in vita il bambino. Alfie, prima di spirare, ha lottato per 5 giorni.
Il fratellino Thomas è nato l’8 agosto. La famiglia non ha voluto comunicare la notizia della sua nascita sino a che i controlli medici per appurare che non fosse affetto della stessa malattia dei Alfie non sono con terminati dando esiti ottimistici. Il bambino infatti avrebbe avuto una possibilità su quattro di avere la stessa malattia del fratello cosa che per il momento sembra scongiurata.
Nell’intervista televisiva hanno raccontato la loro felicità ma anche la paura che assomigliasse al loro primogenito e non sapessero sopportare tale emozione. «Quando è nato ho pensato, “e se somigliasse ad Alfie, come farò a prenderlo in braccio?”». In effetti gli assomiglia molto: «Ma quando mi sveglio la mattina per dargli da mangiare lo trovo adorabile. A volte ho la sensazione che Alfie sia in lui». E aggiunge: «È bello poter parlare di lui, è bello poter dire il suo nome in modo positivo».