Si stima che siano quasi 6 milioni, tra bambini e adulti, i soggetti maltrattati in Italia: una proiezione parziale, in quanto il maltrattamento all’infanzia è un fenomeno ancora sommerso e non adeguatamente studiato su base nazionale. L’Indice regionale sul maltrattamento all’infanzia in Italia, presentato da Cesvi, nell’ambito della campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi #LiberiTutti, in collaborazione con il Dipartimento delle Politiche della Famiglia della Presidenza del Consiglio dei Ministri, L’Indice mette in evidenza, soprattutto, la persistenza di forti disparità tra il Nord e il Sud del nostro Paese. Ultima posizione per la Campania, seguita da Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata e Molise. Sono queste le regioni che presentano le maggiori criticità e le condizioni più sfavorevoli rispetto alle probabilità dei bambini di subire maltrattamenti. Male anche l’Abruzzo e il Lazio. Tra le regioni dove si registra, invece, il miglior livello di benessere complessivo dei bambini, spicca l’Emilia-Romagna seguita da Veneto, Friuli-Venezia Giulia e Trentino Alto Adige. I bambini e le bambine sono maltrattati soprattutto nell’ambiente che più di tutti dovrebbe garantire loro sicurezza e protezione. Tra il 60% e il 70% dei bambini/e tra i 2 e i 14 anni di età ha vissuto episodi di violenza in casa. Al maltrattamento, inoltre, si accompagna spesso la trascuratezza: nel mondo il 16,3% dei bambini è vittima di negligenza fisica e il 18,4% di trascuratezza emotiva . Gli effetti della trascuratezza possono manifestarsi con un ritardo nel raggiungimento delle principali tappe evolutive con disturbi dell’apprendimento oppure con un atteggiamento di eccessiva ricerca di affetto e attenzione da estranei (e il conseguente rischio di esposizione ad altri abusi), una forte chiusura e una sfiducia verso l’altro.
Campania ultima in Italia (20esima sia per contesto che per servizi) nella cura e nella prevenzione al maltrattamento seguita da Calabria, Sicilia, Puglia, Basilicata e Molise. Tra le regioni “reattive” si posiziona la Sardegna (con alto livello di servizi, nonostante l’alta criticità del contesto). Tra quelle “virtuose” - con una situazione di contesto e un’offerta di servizi al di sopra della media - Emilia-Romagna, Veneto, Liguria, Piemonte, Valle d’Aosta, Friuli-Venezia Giulia e Toscana. Tra le regioni “stabili” si collocano il Trentino-Alto Adige e la Lombardia che, a fronte di criticità ambientali basse, rispondono con un sistema di servizi più basso della media nazionale.
Al primo posto nelle sei diverse capacità le seguenti regioni: l’Emilia-Romagna per quanto riguarda i servizi dedicati alla capacità di cura e di lavorare; il Friuli-Venezia Giulia per la capacità di accedere alle risorse; il Trentino-Alto Adige per la capacità di acquisire conoscenza e sapere; la Valle D’Aosta per la capacità di vivere una vita sicura e la Liguria per la capacità di vivere una vita sana.
.La regione che presenta meno elementi di vulnerabilità per i bambini è il Trentino-Alto Adige, seguita da Valle d’Aosta e Friuli-Venezia Giulia. Ultime sono Puglia, Sardegna e Basilicata (rispettivamente in 20esima, 19esima e 18esima posizione). Eppure allo stesso tempo, all’interno dei singoli indicatori, il Trentino-Alto Adige ha un posizionamento negativo per obesità giovanile, la Valle d’Aosta per gravidanze precoci e il fumo in età giovanile, il Lazio per il consumo di alcol (binge drinking), la Calabria per il tasso di consumo di cannabis tra gli adolescenti.
Per quanto riguarda i fattori di rischio degli adulti potenziali maltrattanti, il Trentino-Alto Adige è la regione con le condizioni più favorevoli grazie alla soddisfazione della popolazione per la propria vita e per le relazioni familiari (1a posizione), un basso indice di separazioni (3a posizione), un elevato numero di donne che utilizzano metodi contraccettivi e un basso numero di famiglie mono-genitoriali. Il Trentino-Alto Adige ha il miglior posizionamento anche per gli indicatori di stato psicologico e salute mentale, ma resta indietro per il rischio correlato all’abuso di alcol. Il Veneto, secondo nella classifica generale, è la regione in cui si registrano meno casi di depressione mentre il Friuli-Venezia Giulia, che condivide con il Trentino-Alto Adige un elevato rischio di consumo di alcolici (18esima posizione), registra buoni risultati per l’indice di salute mentale (3a posizione).