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martedì 08 ottobre 2024
 
educazione civica
 

«È abbastanza un’ora sola di educazione civica?»

14/02/2023  Tanti ragazzi siciliani erano entusiasti dopo l'arresto di Matteo Messina Denaro. Se ci mette nei panni di questi giovani, si può capire bene il motivo. Dopo i crimini commessi dalla mafia, sin dai tempi di Totò Riina, è giusto allora fare solo un'ora di educazione civica a scuola? Ecco cosa ne pensa la professoressa Paola Spotorno

Cara prof, ho visto con piacere, dopo l’arresto del capo della mafia Matteo Messina Denaro, le manifestazioni di gioia di molti studenti siciliani. Questi ragazzi, ho pensato, sono probabilmente i figli di quei ragazzi che giusto trent’anni fa scendevano in piazza per ringraziare e festeggiare l’arresto di un altro pericoloso criminale: Totò Riina. Come dargli torto, la vittoria dello Stato va sempre festeggiata e sicuramente con i miei studenti avrò modo di affrontare l’argomento, ma mi sono chiesta se basti una sola ora di educazione civica ogni due settimane per educare davvero, far crescere la coscienza della legalità e impedire che passino altri trent’anni per l’arresto del prossimo capo. ELISA

— Cara Elisa, l’arresto del boss mafioso Messina Denaro è stata una pagina importante della lotta contro la mafia. Ben vengano, quindi, gli applausi, la gioia, e soprattutto che gli studenti, per fortuna non solo siciliani, siano scesi subito in piazza per festeggiare. Ma non basta festeggiare e non devono farlo solo in Sicilia, perché ormai lo sappiamo bene che la mafia, esattamente come l’economia, è globalizzata. Passato il tempo della lupara, porta le maschere rassicuranti e pulite di impiegati, uomini d’affari, insomma di persone normali. Per questo è importante che la cultura della legalità attecchisca nel profondo delle nostre coscienze. Come scriveva il giudice Paolo Borsellino: «Se la gioventù le negherà il consenso, anche l’onnipotente e misteriosa mafia svanirà come un incubo». E per far sì che questo consenso venga negato noi insegnanti possiamo fare la differenza, soprattutto là dove ci sono famiglie che preferirebbero che non se ne parlasse. Certo che non basta aver introdotto nella pagella una voce in più di una materia, bisognerebbe che la trasversalità che viene richiesta per tale insegnamento fosse reale e superasse anche quel numero minimo di ore previsto dalla normativa.

Le ore previste infatti sono 33 come minimo, in un anno, un minimo che a volte si fa fatica a raggiungere perché la coprogettazione che la disciplina richiederebbe e le solite griglie burocratiche con cui è stata introdotta non sempre permettono un lavoro efficace. Bisognerebbe che, primi fra tutti docenti e dirigenti, non si pensasse all’educazione civica come materia marginale, ma come perno su cui costruire la società civile e non solo nei territori funestati dalla criminalità. E forse di più, l’educazione civica dovrebbe, come credo che davvero sia, essere contenuta in ogni materia: italiano, matematica, storia, disegno eccetera. Ognuno di noi, attraverso le proprie discipline e i loro contenuti, può sempre trovare l’occasione di insegnare l’assunzione di responsabilità, la libertà del pensiero, del bene comune necessari a una scelta che vada sempre nel segno della legalità

 
 
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