Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
venerdì 20 settembre 2024
 
Angelus
 

E da oggi al via la piattaforma Laudato si'

14/11/2021  Papa Francesco celebra la V Giornata mondiale dei poveri e lancia le iscrizioni per promuovere l'ecologia integrale. Rispetto delle persone e del creato

Povertà e difesa dell’ambiente. Rispetto della dignità delle persone e del creato. Papa Francesco ricorda che non è un caso se proprio oggi, Giornata mondiale dei poveri, si aprono le iscrizioni alla piattaforma Laudato si’, che promuove l’ecologia integrale. Prima dell’Angelus aveva spiegato le parole di Gesù: «Il sole si oscurerà, la luna non darà più la sua luce, le stelle cadranno dal cielo» per dire che il Signore non è un catastrofista, ma vuole mettere l’accento su cosa realmente è durevole. E l’unica cosa che resta è la Parola. «Egli vuole farci capire che tutto in questo mondo, prima o poi, passa. Anche il sole, la luna e le stelle che formano il “firmamento” – parola che indica “fermezza”, “stabilità” – sono destinati a passare. Alla fine, però, Gesù dice che cosa non crolla: “Il cielo e la terra passeranno, dice, ma le mie parole non passeranno”, le parole del Signore non passano».

È un messaggio anche per noi oggi, per orientarci nelle cose importanti che rimangono per sempre. «Non è facile. Infatti, le cose che cadono sotto i nostri sensi e ci danno subito soddisfazione ci attirano, mentre le parole del Signore, pur belle, vanno oltre l’immediato e richiedono pazienza. Siamo tentati di aggrapparci a quello che vediamo e tocchiamo e ci sembra più sicuro. È umano, la tentazione è quella, ma è un inganno, perché “il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno”». Dunque l’invito è a non costruire la vita sulla sabbia. «Quando si costruisce una casa», spiega il Papa, «si scava in profondità e si mettono solide fondamenta. Solo uno sprovveduto direbbe che sono soldi buttati via per qualcosa che non si vede. Il discepolo fedele, per Gesù, è colui che fonda la vita sulla roccia, che è la sua Parola che non passa. Sulla fermezza della parola di Gesù, questo è il fondamento della vita che Gesù vuole da noi e che non passerà».

Il centro di questa Parola è la carità, l’amore. «Ce lo dice San Paolo. Il centro proprio, il cuore pulsante è quello che dà solidità è la carità: “La carità non avrà mai fine”, cioè l’amore. Chi fa il bene investe per l’eternità. Quando vediamo una persona generosa e servizievole, mite, paziente, che non è invidiosa, non chiacchiera, non si vanta, non si gonfia di orgoglio, non manca di rispetto, questa è una persona che costruisce il Cielo in terra. Magari non avrà visibilità, non farà carriera, non sarà notizia sui giornali, eppure quello che fa non andrà perduto. Perché il bene non va mai perduto, il bene rimane per sempre».

Francesco dà anche un suggerimento per capire cosa fare di fronte alle scelte importanti della vita: «Domandiamoci: in che cosa stiamo investendo la vita? Su cose che passano, come il denaro, il successo, l’apparenza, il benessere fisico? Queste cose noi non ne porteremo nulla. Siamo attaccati alle cose terrene, come se dovessimo vivere qui per sempre? Mentre siamo giovani in salute va bene tutto, ma quando arriva l’ora del congedo dobbiamo lasciare tutto. La Parola di Dio oggi ci avverte: passa la scena di questo mondo. E rimarrà soltanto l’amore. Fondare la vita sulla Parola di Dio, dunque, non è evadere dalla storia, è immergersi nelle realtà terrene per renderle salde, per trasformarle con l’amore, imprimendovi il segno dell’eternità, il segno di Dio». E dunque «prima di decidere, immaginiamo di stare davanti a Gesù, come alla fine della vita, davanti a Lui che è amore. Pensandoci lì, al suo cospetto, alla soglia dell’eternità, prendiamo la decisione per l’oggi. Così dobbiamo decidere, sempre guardando l’eternità, guardando Gesù. Non sarà forse la più facile, la più immediata, ma sarà quella buona, quello di sicuro».

Scelte che portano a mettere l’amore in primo piano, a pensare agli altri. In questa V Giornata mondiale dei poveri «nata come frutto del Giubileo della misericordia», il Papa ricorda che ci si sofferma sulle parole di Gesù: «”I poveri li avrete sempre con voi”. Ed è vero. L’umanità progredisce, l’umanità si sviluppa, ma i poveri sono sempre con voi, sempre ce ne sono. E in loro è presente Cristo. Nel povero è presente Cristo. L’altro ieri in Assisi abbiamo vissuto un momento forte di testimonianza e di preghiera che vi invito a riprendere. Vi farà bene. E sono grato per le tante iniziative di solidarietà che sono state realizzate nelle diocesi e nelle parrocchie di tutto il mondo». E poi parla del «grido dei poveri unito al grido della terra» che «è risuonato nei giorni scorsi al vertice delle nazioni unite sul cambiamento climatico, Cop 26 a Glasgow». Il Pontefice incoraggia «quanti hanno responsabilità politiche ed economiche ad agire subito con coraggio e lungimiranza e al tempo stesso invito tutte le persone di buona volontà a esercitare la cittadinanza attiva per la cura della casa comune».

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo