Dal Supermartedì esce un Super Trump, ormai sempre più lanciato verso la nomination del partito repubblicano in vista delle elezioni presidenziali del prossimo novembre. Il magnate che sta mettendo a soqquadro la politica americana ha vinto in 7 degli 11 Stati in cui i militanti si esprimevano con il voto delle primarie. Il Supermartedì sorride anche a Hillary Clinton, candidata forte del partito democratico, che batte il rivale Bernie Sanders 7 a 4.
Trump vince in Alabama, Georgia, Massachusetts, Tennessee, Virginia, Arkansas e Vermont. Ai suoi sfidanti restano le briciole. Ted Cruz vince inTexas (vittoria annunciata, poiché Cruz è senatore del grande stato del sud) e in Oklahoma. Marco Rubio, invece, vince solo nel Minnesota. Ancora incerto il risultato dell'Alaska.
Dopo il Supermartedì, la sfida in vista della volata finale verso la Casa Bianca, insomma, e' sempre più tra l'ex first lady e il tycoon newyorchese. Uno scenario da incubo per il partito repubblicano, che vedrebbe così sbaragliato il suo tradizionale gruppo dirigente e che farebbe fatica a sostenere apertamente Trump nella sfida di novembre contro la Clinton.
Tra i grandi nomi del partito repubblicano, finora solo Chris Christie, governatore del New Jersey, anche lui fino a qualche settimana fa in corsa per la nomination, ha deciso di farsi da parte e appoggiare Trump.
Ormai il profilo degli elettori che sostengono Trump trascende le divisioni ideologiche e regionali del partito repubblicano.
Trump fa il pieno di voti fra gli evangelici conservatori del profondo Sud, così come fra i moderati più laici del Massachusetts. Soprattutto pesca voti fra i "poorly educated", le fasce della popolazione che non hanno avuto un'istruzione elevata, perciò più colpite dalla crisi economica. "Sono un unificatore", ha esultato Trump dopo la vittoria nel Supermartedì. "Una volta che tutto questo è finito, mi scaglierò contro una sola persona: Hillary Clinton", ha aggiunto Trump, ansioso di sbarazzarsi dei rivali repubblicani per puntare al bersaglio grosso.
Da parte sua, la Clinton ha attaccato il livello basso della retorica usata da Trump in una campagna elettorale dove, secondo le parole della ex first lady, "la posta non è mai stata così alta".
In totale negli stati del Super Tuesday erano in palio 595 delegati per i repubblicani, quasi la meta' dei 1.237 necessari per la nomination. E ce n'erano 865 per i democratici, più di un terzo del 'numero magico' di 2.383. I candidati che si sfideranno l'8 novembre saranno scelti ufficialmente a luglio, nelle Conventions dei due partiti.