logo san paolo
giovedì 08 giugno 2023
 
dossier
 

E Giuseppe e Rachele (con i 4 figli) partono per la Patagonia

30/05/2017  Hanno partecipato all’Assemblea nazionale della Comunità Papa Giovanni XXIII prima di iniziare la missione. Tra pochi giorni lasceranno Senigallia. Destinazione: Puerto Madryn, nel sud dell’Argentina. Ecco perché

A “prendere ossigeno” prima della partenza, sono arrivati anche Giuseppe, 36 anni, insegnante di religione, la moglie Rachele, 39, psicoterapeuta, e i loro quattro figli, Daniele (9 anni), Michele (7), Francesca (2) e Geremia (5 mesi). A breve lasceranno Senigallia, dove vivono, per trasferirsi per tre anni in Patagonia, nel sud dell'Argentina, a Puerto Madryn, provincia di Chubut, diocesi di Comodoro Rivadavia (arcidiocesi Bahía Blanca), a sostegno dell'attività di un'altra coppia italiana (Nadia e Riccardo), che ha avviato una comunità terapeutica. Si occuperanno di carcerati, senza tetto, pastorale per le coppie, ma soprattutto saranno di supporto agli 80 preti che devono seguire una diocesi grande quanto l'Italia, e dove nuove sette che promettono il paradiso sorgono come funghi.

 

Una scelta così con quattro figli piccoli non è da tutti. «Naturalmente c'è stato un discernimento e anche una condivisione», spiega Riccardo. «Con i due figli più grandi, ne abbiamo parlato, e abbiamo trovato un bello slancio da parte loro all'idea di andare ad aiutare amici più poveri. E in Grecia abbiamo incontrato un'altra famiglia con quattro figli come noi, che ci ha incoraggiato».

 

-  Che cosa vi spinge ad andare?

«Io e mia moglie ci interrogavamo da tempo sul fatto che nella vita quotidiana troppe cose prendono il posto di Dio, quando abbiamo sentito la sua chiamata sempre più forte che ci chiedeva di lasciare le nostre certezze, per dare più spazio a lui, per entrare in una relazione più autentica. Ci siamo anche accorti che la nostra felicità era legata al possesso, alle cose materiali, ma non è una felicità vera, mentre, come insegnava don Benzi, si è veramente felici quando si sta vicini alle persone fragili. Cerchi di fare qualcosa per loro, ma in realtà ne benefici tu, è un dono grande e ti restituisce felicità».

 

-  Per “costruire un pezzetto del regno dei cieli”, servono persone coraggiose?

«In realtà, io non lo sono per niente, ed è per questo che posso solo dire un grande grazie al Padre, da lui viene il coraggio. Io non sono un insegnante in ruolo, sono un precario, pertanto quando torneremo, dovrò ricominciare con la trafila delle graduatorie, ma sono tranquillo, perché più forte di tutto è la gioia di sapere che partiamo per fare la volontà di Dio».

I vostri commenti
2

Stai visualizzando  dei 2 commenti

    Vedi altri 20 commenti
    Policy sulla pubblicazione dei commenti
    I commenti del sito di Famiglia Cristiana sono premoderati. E non saranno pubblicati qualora:

    • - contengano contenuti ingiuriosi, calunniosi, pornografici verso le persone di cui si parla
    • - siano discriminatori o incitino alla violenza in termini razziali, di genere, di religione, di disabilità
    • - contengano offese all’autore di un articolo o alla testata in generale
    • - la firma sia palesemente una appropriazione di identità altrui (personaggi famosi o di Chiesa)
    • - quando sia offensivo o irrispettoso di un altro lettore o di un suo commento

    Ogni commento lascia la responsabilità individuale in capo a chi lo ha esteso. L’editore si riserva il diritto di cancellare i messaggi che, anche in seguito a una prima pubblicazione, appaiano  - a suo insindacabile giudizio - inaccettabili per la linea editoriale del sito o lesivi della dignità delle persone.
     
     
    Pubblicità
    Edicola San Paolo