L’affermazione è estemporanea e contraria alla fede cristiana, che afferma essere Cristo l’unico redentore del genere umano. In tal senso Egli redime anche colei che è stata chiamata a essere sua madre e, con il titolo del Concilio di Efeso, “madre di Dio”. Il fatto poi che Maria sia l’“immacolata concezione”, ossia sia stata concepita senza il peccato originale, sta a esprimere la radicale redenzione che Cristo ha operato in lei, non la sua esclusione dall’economia della salvezza. Ogni forma di devozione mariana e le espressioni che a volte enfatizzano il ruolo di Maria, come quella di ritenerla “corredentrice” dell’umanità, rischiano a volte di oscurare o mettere in secondo piano l’unicità salvica del redentore, che è Cristo Signore. Infine, se fosse accettabile l’espressione citata, si affermerebbe un conflitto fra i generi (maschile e femminile), sicché sembrerebbe che solo una donna potrebbe redimere altre donne e solo un uomo altri uomini: una prospettiva conflittuale fra sessi di cui oggi non abbiamo affatto bisogno come credenti e come persone.