La guerra scatenata dalla Russia contro l’Ucraina sta portando anche a una modifica degli scenari energetici.
Martedì 8 marzo il presidente americano Joe Biden ha annunciato il blocco di tutte le importazioni petrolifere e di energia dalla Russia. Il divieto all’ingresso di prodotti energetici russi negli Stati Uniti riguarda, oltre al greggio, il gas naturale liquefatto e il carbone.
"Il petrolio russo non sarà più accettabile nei porti degli Stati Uniti e il popolo americano infliggerà un altro potente colpo alla macchina da guerra di Putin", ha affermato Biden.
Va detto che per gli Stati Uniti il greggio russo rappresenta un modesto 3 per cento del totale delle importazioni di oro nero. Una percentuale che sale a circa l’8 per cento considerando tutti i prodotti e derivati petroliferi. In termini di barili, gli Usa l'anno scorso hanno importato una media di poco più di 672.000 barili al giorno da Mosca contro gli oltre 4 milioni dell'Europa. Il Vecchio continente vede arrivare da Mosca quasi il 30 per cento del suo greggio e il 40 per cento del suo gas naturale.
Anche il Regno Unito eliminerà gradualmente l'importazione di petrolio e prodotti petroliferi russi entro la fine del 2022. Le importazioni russe costituiscono l’8 per cento della domanda del Regno Unito. La misura sarà implementata in coordinamento con gli Stati Uniti.
L’Unione europea ridurrà di due terzi la dipendenza dal gas russo in risposta alla guerra in Ucraina, ha annunciato martedì la Commissione. L'Europa ridurrà le sue importazioni di gas russo da 155 miliardi di metri cubi a 100 miliardi di metri cubi all'anno e mira a colmare il deficit con la fornitura di fornitori di gas naturale liquefatto (GNL), come Stati Uniti e Qatar, in quanto nonché fonti di energia sostenibili come biometano, idrogeno pulito ed energie rinnovabili.
"Questo porrà fine alla nostra eccessiva dipendenza e ci darà lo spazio di manovra tanto necessario", ha affermato Frans Timmermans, vicepresidente responsabile del Green Deal dell’UE. "È difficile, dannatamente difficile, ma è possibile se siamo disposti ad andare oltre e più velocemente di quanto abbiamo fatto prima”, ha aggiunto.
Di questo i 27 paesi dell’Unione discuteranno domani e venerdì a Versailles in un vertice convocato da Macron. Secondo Emmanuel Macron, questo incontro, organizzato nell'ambito della presidenza francese dell'Ue, dovrà prendere decisioni su “una strategia di indipendenza energetica europea”.
Anche l’Italia si sta guardando attorno per liberarsi dalla dipendenza energetica da Mosca. Di recente il ministro degli esteri Luigi Di Maio, accompagnato dall’amministratore delegato dell’ENI De Scalzi è stato in Algeria e in Qatar. Mario Draghi ha parlato al telefonato con il presidente azero Ilham Aliyev.
Intanto l'invasione russa dell'Ucraina ha fatto riavvicinare gli Stati Uniti al Venezuela, finora colpito da embargo, ma i cui ricchi giacimenti di petrolio fanno gola agli Stati Uniti nel momento in cui si bloccheranno le forniture dalla Russia. Nel fine settimana emissari del governo americano sono stati a Caracas e il presidente Maduro ha già mandato un segnale distensivo liberando ieri due cittadini americani da tempo nelle carceri venezuelane.Gli uomini rilasciati sono Gustavo Cárdenas, un dirigente della filiale americana della compagnia petrolifera statale venezuelana che è stato arrestato nel 2017, e Jorge Alberto Fernández. Fernández, un cubano americano, era un turista accusato di terrorismo per aver portato un drone in Venezuela nel febbraio 2021, secondo il suo avvocato.Almeno altri otto cittadini statunitensi rimangono incarcerati a Caracas con accuse che vanno dall'appropriazione indebita al terrorismo.