Quel che è successo oggi alla Camera ha mostrato per pochi secondi la prefigurazione di quel che potrebbe essere una Grossa Coalizione all’italiana: il caos all’ennesima potenza. Accade intorno alle 11: nell’ambito dell’approvazione della nuova legge elettorale (sistema alla tedesca, patto a quattro tra Pd, M5s, Forza Italia e Lega) un deputato forzista mette ai voti un emendamento che applica la riforma anche nei collegi del Trentino Alto Adige. Sulla carta la maggioranza è contraria. Quisquilie e pinzellacchere direbbe Totò, si vota no a stragrande maggioranza e si passa oltre. E invece, a sorpresa, l’emendamento passa con 270 voti a favore, 256 contrari e un astenuto. Tradimento! Il voto è segreto, ci sono dunque i franchi tiratori che però non se la passano franca perché per pochi secondi, come nella nota poesia di Montale, emerge la realtà nascosta: il tabellone mostra i contrari (rossi) e i favorevoli (verde). E tra i grillini si scorgono praterie di voti favorevoli.Disguido tecnico o "manina"?
Naturalmente scoppia la bagarre con accuse che rimbalzano da una parte all’altra. I Cinque Stelle, in particolare, si scoprono un partito della Prima Repubblica, con correnti, divisioni, scontri, interessi di ogni sorta. Anche la trovata di riprendere il proprio voto si rivela un po' patetica.Quanto al Pd, potrebbe tranquillamente passare sopra e dare indicazioni per andare avanti con le votazioni, ma l'occasione politica è troppo ghiotta, in questo Paese in eterna campagna elettorale conta di più rinfacciare le responsabilità di chi ha affossato una legge (per poi passare all’incasso alle elezioni) che approvarla. E così, a tempo di record, il relatore Fiano dichiara sciolto il patto a 4, dopo settimane e settimane di discussione, accordi, lavori fino a tarda notte e nel weekend. La palla passa al Governo che probabilmente farà un decreto "alla Renzi", ovvero a colpi di fiducia, in pratica un minimo di interventi tecnici per armonizzare Camera e Senato, secondo quanto disposto dalla Consulta. Per i centristi (che si erano visti cancellati dalla soglia di sbarramento al 5 per cento) è una manna che piove dal cielo. Arriva il Consultellum, appunto, che va a sostituire il “Fianellum”. Non una grande giornata per la democrazia parlamentare italiana e per la tanto sbandierata democrazia diretta di Grillo, che pare sia arrabbiatissimo. I Cinque Stelle come la Democrazia Cristiana: ma chi l'avrebbe mai detto? Come se la politica fosse sempre la stessa, come una categoria dello spirito: eterna e irriformabile.