È morto a Magonza all’alba di oggi il cardinale Karl Lehmann. Aveva 81 anni. L’annuncio l’ha dato la sua diocesi. Dallo scorso settembre, scrive nel comunicato la diocesi di Magonza, il porporato soffriva delle conseguenze di un ictus e di un’emorragia cerebrale.
Teologo e vescovo, presidente per 21 anni della Conferenza episcopale tedesca, fortemente impegnato sul fronte dell’ecumenismo e della pastorale familiare. Da cardinale ha partecipato a due conclavi, eleggendo papa Benedetto XVI e papa Francesco.
Col cardinale Lehmann scompare una delle figure di più alto profilo nella Chiesa.
Karl Lehmann era nato a Sigmaringen, a sud di Stoccarda, sulle rive del Danubio. Nel 1955 aveva iniziato il suo cammino verso il sacerdozio, in parte anche in Italia, al Collegio germanico di Roma. Era diplomato in filosofia e in teologia.
Nei primi anni di sacerdozio, Lehmann fu accanto al teologo gesuita Karl Rahner: prima e durante il Concilio Vaticano II. E ancora, dopo, alle università di Monaco e di Münster.
È diventato docente di Teologia nel 1968, giovanissimo, appena un anno dopo la dissertazione teologica, anche col sostegno alla sua nomina da parte di Joseph Ratzinger. Lehmann insegnò prima a Magonza e poi a Friburgo. Nel 1983, poi, è stato nominato vescovo di Magonza, diocesi che ha guidato fino alle dimissioni presentate al Papa nel maggio del 2016.
È stato a lungo una figura centrale per la Chiesa tedesca, e non solo: è stato presidente della Conferenza episcopale tedesca dal 1987 al 2008, per 21 anni.
In quel lungo tempo di grande trasformazione sia dentro che fuori la Chiesa, si è trovato spesso ad affrontare temi caldi e dibattiti delicati. Ad esempio, la questione della consulenza alle donne incinte in difficoltà, tema su cui si trovò in divergenza con Roma. Oppure sull’accoglienza e asilo per i migranti: non si tirò indietro nel confronto con il governo tedesco. La sua iniziativa più nota è la lettera, scritta insieme ai vescovi di Friburgo, monsignor Oskar Saier, e di Stoccarda, monsignor Walter Kasper, sulla pastorale della Chiesa nei confronti dei divorziati risposati. Una presa di posizione (concedere, in singoli e circostanziati casi, ad alcuni divorziati risposati di ricevere la comunione) che all’epoca suscitò attrito con l’allora prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, il cardinale Joseph Ratzinger, e che poi è stata in gran parte recepita nella Amoris Laetitia di papa Francesco.
Karl Lehmann fu nominato cardinale nel Concistoro del febbraio 2001 da Papa Giovanni Paolo II, insieme ad altri 41 vescovi tra cui Walter Kasper e Jorge Mario Bergoglio. E nella veste di cardinale ha contribuito a eleggere nel 2005 papa Benedetto XVI e nel 2013 papa Francesco.
In Vaticano, il cardinale Lehmann era stato membro della Congregazione per dottrina della fede (dal 1988 al 1998) e del dicastero per le Chiese orientali, del Consiglo per l’Unità dei Cristiani e di quello per le Comunicazioni sociali. Nel 1991 era stato Segretario speciale per il Sinodo sull’Europa.