Sono sposata da 15 anni con un uomo che si è rivelato un no vax convinto e che nel tempo della pandemia mi ha imposto l’accettazione di tutte le sue regole, che io non condividevo in alcun modo e che hanno limitato in modo evidente la vita e il tempo libero dei nostri tre figli.
In questi due anni ho scoperto che ha un modo di ragionare molto rigido ed è totalmente chiuso ad ogni forma di confronto e dialogo con chi non aderisce ai suoi convincimenti. A partire da me.
Sono seriamente preoccupata per i nostri figli. Mi accorgo che in più occasioni negli ultimi due anni hanno davvero sofferto per le prese di posizione del papà. Al tempo stesso hanno avuto paura di confrontarsi con lui, preferendo rimanere in un silenzio sofferente piuttosto che spiegargli le loro motivazioni e pensieri. Io non voglio più che crescano vicino a una persona che si comporta così.
Purtroppo la pandemia ha esasperato tutto e io mi accorgo ora che il nostro rapporto è alla deriva. Io non ho più stima di lui. Sono una docente di scuola secondaria e, contro il suo parere, mi sono vaccinata fidandomi della scienza, anche perché mi è sembrata la cosa migliore da fare nel mio ruolo di insegnante. Mi chiedo cosa è peggio per i nostri figli, una separazione o uno scontro continuo? Sono profondamente triste.
ROBERTA
Hai ragione, Roberta, se c’è una cosa che fa davvero soffrire in famiglia è la convivenza con un adulto che non permette in alcun modo il confronto e il dialogo. Che impone le proprie idee, rinunciando invece a proporle e a condividerle nella prospettiva che la famiglia è un sistema aperto, in cui ciascuno ha diritto di parola e di replica. Purtroppo quello che sperimentate nella vostra famiglia è ciò che il mondo ha vissuto per molto tempo, durante l’emergenza Covid.
Il dibattito intorno al vaccino si è trasformato in qualcosa di profondamente divisivo e ideologico. In famiglie come la vostra, in cui i due adulti avevano approcci differenti alla questione vaccino, i conflitti e la sofferenza hanno minato nel profondo la struttura stessa del nucleo famigliare. Tu – alla luce di ciò che hai vissuto – ti interroghi sulla necessità o meno di prevedere una separazione per la vostra coppia. Nessuno può prendere decisioni al tuo posto. Penso però che sia necessario ampliare lo “zoom” con cui stai affrontando la questione.
Credo che il problema nella vostra coppia non siano le opinioni divergenti relative al vaccino, bensì il modo con cui si prendono decisioni che hanno ricadute sul benessere di tutte le persone che appartengono alla vostra famiglia. Hai toccato con mano una rigidità e un blocco comunicativo con tuo marito che ti hanno fatto molto soffrire. È di questa sofferenza che dovete parlare, non dei vaccini. E la cosa migliore è chiedere aiuto a un terapeuta di coppia.