Un esempio, per tutti: il Brasile, che nel giro di meno di tre anni avrà gli occhi del mondo addosso, diventando teatro di Mondiali di calcio e Olimpiadi. Una grande occasione di festa, si va ripetendo, ma un momento per riflettere su un Paese che sta conoscendo una crescita economica esponenziale ma non è stato capace di sfruttare questa chance per bilanciare le diseguaglianze sociali. I ricchi ci sono, è vero, alcuni dei quali sono nuovi nel "panorama" brasiliani. I poveri, però, continuano a essere tanti, troppi nonostante i progressi che hanno portato 28 milioni di persone al di sopra della fatidica soglia di chi non ha nulla, nemmeno da mangiare. In particolare, ci sono zone rurali in cui la situazione è particolarmente critica: nella zona nordorientale, tra Bahia e Maranhao, la produzione agricola si è praticamente fermata anche a causa della concomitante siccità, la più grave degli ultimi 40 anni. Cisterne e pozzi sono quasi vuoti, le famiglie hanno esaurito le scorte alimentari e venduto in tutto o in parte i propri capi d'allevamento, risorsa basilare nell'economia domestica della regione. Qui, come altrove, ActionAid è intervenuta cercando da un lato di limitare le emergenze dall'altro di programmare il futuro sostenendo l'agricoltura familiare.
Tra gli interventi più efficaci, quelli tesi a migliorare il regime alimentare diffondendo pratiche agroalimentari che recuperano e conservano la fertilità del suolo diversificando la produzione e garantendo così dosi sufficienti di cibo per tutto l'arco dell'anno. Programmazione, dunque, che passa inevitabilmente dall'informazione, dalla sensibilizzazione, che qui più che altrove funziona sulla base di fiducia che gli operatori di ActionAid riescono a instaurare, andando letteralmente a bussare porta per porta.
Uno dei problemi principali della regione è legato alla presenza ormai più che dominante delle grandi industrie che esportano prodotti agricoli su larga scala: ai contadini, schiacciati dai debiti e dall'impossibilità di essere realmente concorrenziali, nelle migliori delle ipotesi sono rimaste le briciole. Porzioni minime di terra che non sono nemmeno sufficienti a garantire l'autosussistenza. L'agricoltura intensiva è una rovina per questa terra che condanna molte famiglie a trasferirsi, cercando fortuna nelle periferie delle grandi città dove le condizioni di vita, paradossalmente, sono anche peggiori: ma tornare indietro, compiuto quel passo, diventa impossibile.
ActionAid ha dunque preso per mano e accompagnato i contadini lungo un percorso che, ancor più che la "tecnica" interessa la sfera delle scelte: insieme, dunque, hanno deciso il percorso migliore per gestire l'ambiente in cui vivono, coinvolgendo 40 comunità rurali per un totale di 420 famiglie. Un sistema che pare aver dato i suoi frutti, come spiega Joao Cicero Justiniano, che ha partecipato in pirma persona all'intera evoluzione del programma: «Il sistema di coltivazione agroecologico considera collegati tutti gli elementi: animali, alberi da frutta, orti, api. Tutti crescono insieme e vengono curati in modo naturale, senza l'utilizzo di fertilizzanti chimici e pesticidi. I principali vantaggi di questo sistema sono il miglioramento della dieta familiare e un aumento di guadagni della famiglia dalla vendita di frutta e verdura. Invece di usare veleno, ora usiamo un insetticida naturale che abbiamo imparato a fare nei corsi. Quello che è cambiato è il modo in cui coltiviamo la nostra terra. Ho imparato l'uso di una tecnica chiamata "mandala" - piantare in uno strato, organizzato in cerchi concentrici intorno a un serbatoio d'acqua centrale - che ci permette di coltivare una grande varietà di alberi da frutto e verdure, dando così alla famiglia un'alimentazione molto più sana. Negli scambi organizzati da ActionAid mi sono reso conto che un terreno ben coltivato, nel rispetto delle risorse naturali locali, è un bene per padre, figlio, cipote e pronipote!».
Per aiutare gli altri 870 milioni di persone che ancora nel mondo soffrono la fame che vale la pena fare uno sforzo e sostenere ActionAid con un sms solidale del valore di 2 euro al 45508. C'è tempo fino al 31 ottobre per sostenere l'Operazione Fame.