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domenica 12 gennaio 2025
 
SALESIANI
 

È spagnolo il decimo successore di don Bosco

27/03/2014  Don Ángel Fernández Artime è il nuovo Rettor Maggiore. Nato il 21 agosto 1960 a Gozón-Luanco, nelle Asturie, in Spagna, nel 2009 era stato nominato ispettore dell’Argentina Meridionale: ha così conosciuto e collaborato con l'allora arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Jorge Mario Bergoglio.

Nella prima omelia da Rettor Maggior ha scelto di partire dalle parole del libro del Deuteronomio («Ora, Israele, ascolta»):  «Il Signore mi chiede di mettermi in ascolto attento di ognuno di voi, di tutta la famiglia salesiana, delle grida dei giovani». Il decimo successore di don Bosco è spagnolo, ha lavorato a lungo in Argentina, ha conosciuto e ha collaborato con il Papa quand'era ancora arcivescovo di Buenos Aires.  

Don Ángel Fernández Artime, 53 anni, è nato il 21 agosto 1960 a Gozón-Luanco, nelle Asturie, in Spagna, appunto. Ha emesso la sua prima professione il 3 settembre 1978, i voti perpetui il 17 giugno 1984 a Santiago de Compostela ed è stato ordinato sacerdote il 4 luglio 1987 a León.  Nel 2009 è stato nominato Ispettore dell’Argentina Sud, incarico che l'ha portato a conoscere e a collaborare con l'allora arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Jorge Mario Bergoglio.


Don Ángel Fernández Artime, 53 anni, è il nuovo Rettore Maggior dei Salesiani. Foto Ans (Agenzia info salesiana).
Don Ángel Fernández Artime, 53 anni, è il nuovo Rettore Maggior dei Salesiani. Foto Ans (Agenzia info salesiana).

L'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, ha espresso subito la sua gioia: «Con commozione e riconoscenza al Signore, a nome della Chiesa di Torino saluto l'elezione di don Ángel Fernández Artime a decimo successore di don Bosco. Nell'anno che dà inizio alle celebrazioni giubilari per il secondo centenario dalla nascita del santo l'elezione di don Artime ci spinge a ricordare il "sogno" di don Bosco sulla Patagonia. Un sogno divenuto da tempo realtà e che oggi sembra trovare definitivo compimento. Ma è qui a Torino che ci attendono, nei prossimi mesi, tanti incontri gioiosi e pieni di fede con il Rettor Maggiore e con le comunità salesiane maschili e femminili».

«È qui da Valdocco, dove tutto è cominciato, che il Giubileo salesiano avrà il suo cuore e il suo culmine, con la visita del Papa argentino e piemontese», ha proseguito monsignor Nosiglia. «L'ostensione straordinaria della Sindone sarà un altro momento forte di incontro tra la Chiesa e la città nell'accoglienza ai figli e alle figlie di don Bosco. La diocesi di Torino conosce bene ed è grata per il servizio, la dedizione, le grandi energie che le comunità salesiane, fin dalla fondazione, spendono a favore di chi vive in questo nostro territorio, nelle parrocchie, nelle scuole, in tutti i servizi di evangelizzazione e di utilità sociale a cui hanno dato vita. Oggi ci unisce ancor più al mondo salesiano l'attenzione prioritaria ai giovani e la spinta alla missione, affinché il sogno di don Bosco continui ad avverarsi ancora per lunghissimi anni in mezzo a noi».

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