Nella prima omelia da Rettor Maggior ha scelto di partire dalle parole del libro del Deuteronomio («Ora, Israele, ascolta»):  «Il Signore mi chiede di mettermi in ascolto attento di ognuno di voi, di tutta la famiglia salesiana, delle grida dei giovani». Il decimo successore di don Bosco è spagnolo, ha lavorato a lungo in Argentina, ha conosciuto e ha collaborato con il Papa quand'era ancora arcivescovo di Buenos Aires.  

Don Ángel Fernández Artime, 53 anni, è nato il 21 agosto 1960 a Gozón-Luanco, nelle Asturie, in Spagna, appunto. Ha emesso la sua prima professione il 3 settembre 1978, i voti perpetui il 17 giugno 1984 a Santiago de Compostela ed è stato ordinato sacerdote il 4 luglio 1987 a León.  Nel 2009 è stato nominato Ispettore dell’Argentina Sud, incarico che l'ha portato a conoscere e a collaborare con l'allora arcivescovo di Buenos Aires, il cardinale Jorge Mario Bergoglio.




L'arcivescovo di Torino, monsignor Cesare Nosiglia, ha espresso subito la sua gioia: «Con commozione e riconoscenza al Signore, a nome della Chiesa di Torino saluto l'elezione di don Ángel Fernández Artime a decimo successore di don Bosco. Nell'anno che dà inizio alle celebrazioni giubilari per il secondo centenario dalla nascita del santo l'elezione di don Artime ci spinge a ricordare il "sogno" di don Bosco sulla Patagonia. Un sogno divenuto da tempo realtà e che oggi sembra trovare definitivo compimento. Ma è qui a Torino che ci attendono, nei prossimi mesi, tanti incontri gioiosi e pieni di fede con il Rettor Maggiore e con le comunità salesiane maschili e femminili».

«È qui da Valdocco, dove tutto è cominciato, che il Giubileo salesiano avrà il suo cuore e il suo culmine, con la visita del Papa argentino e piemontese», ha proseguito monsignor Nosiglia. «L'ostensione straordinaria della Sindone sarà un altro momento forte di incontro tra la Chiesa e la città nell'accoglienza ai figli e alle figlie di don Bosco. La diocesi di Torino conosce bene ed è grata per il servizio, la dedizione, le grandi energie che le comunità salesiane, fin dalla fondazione, spendono a favore di chi vive in questo nostro territorio, nelle parrocchie, nelle scuole, in tutti i servizi di evangelizzazione e di utilità sociale a cui hanno dato vita. Oggi ci unisce ancor più al mondo salesiano l'attenzione prioritaria ai giovani e la spinta alla missione, affinché il sogno di don Bosco continui ad avverarsi ancora per lunghissimi anni in mezzo a noi».