Contribuisci a mantenere questo sito gratuito

Riusciamo a fornire informazione gratuita grazie alla pubblicità erogata dai nostri partner.
Accettando i consensi richiesti permetti ad i nostri partner di creare un'esperienza personalizzata ed offrirti un miglior servizio.
Avrai comunque la possibilità di revocare il consenso in qualunque momento.

Selezionando 'Accetta tutto', vedrai più spesso annunci su argomenti che ti interessano.
Selezionando 'Accetta solo cookie necessari', vedrai annunci generici non necessariamente attinenti ai tuoi interessi.

logo san paolo
lunedì 09 settembre 2024
 
 

E su Titano piove gas

23/03/2011  Grande scoperta scientifica grazie alle osservazioni della sonda Cassini: pioggia di metano sulla più grande tra le lune di Saturno. Una fonte di energia per ora inaccessibile

Mentre qui sulla Terra siamo alle prese con il problema energetico e il caro bolletta, su Titano, la più grande tra le lune di Saturno, situata a un miliardo e trecento milioni di chilometri da noi, piove metano. La scoperta, annunciata da un team internazionale di ricercatori, è dovuta alle osservazioni della sonda Cassini, da sette anni in orbita attorno a Saturno. Una missione realizzata congiuntamente dalla Nasa, dall'Agenzia Spaziale Europea e da quella italiana (Asi).


Gli strumenti della navicella raccontano di un mondo dove il ciclo del clima è simile in tutto a quello terrestre, ma con gli idrocarburi al posto dell’acqua. I grandi laghi di Titano, infatti, contengono metano ed etano allo stato liquido a causa della temperatura bassissima. Con l’evaporazione vanno ad alimentare le nubi, per poi ricadere al suolo come pioggia.


«E’ incredibile poter osservare un’attività così familiare, con tempeste e cambiamenti climatici così simili ai nostri su un corpo celeste distante e ghiacciato», ha commentato Elisabeth Turtle, scienziata della John Hopkins University, nel Maryland (Stati Uniti). «Queste osservazioni ci stanno aiutando a capire come funziona il sistema Titano in analogia ai processi che avvengono sul nostro pianeta».


Per la scienza, dunque, un nuovo passo nel comprendere il Sistema Solare. Il metano della luna di Saturno resta, però, inaccessibile. Almeno per ora. Per soddisfare la nostra fame di energia dovremo arrangiarci in qualche altro modo.

 
 
Pubblicità
Edicola San Paolo