Mia figlia Noemi di 15 anni è una ragazza intelligente e riflessiva. Con lei si riesce a parlare, a patto che non sia di cattivo umore. Dai suoi ragionamenti vediamo che ha anche buoni valori.
Però è eccessivamente attenta al suo fisico. Non solo non esce di casa se non è vestita e truccata come dice lei, in certi momenti sembra ossessionata da che cosa penseranno di lei i ragazzi e le ragazze, in base alla sua bellezza.
LIDIA
La risposta di Fabrizio Fantoni
– Cara Lidia, la fragilità della prima adolescenza fa ricorso frequentemente a questo comportamento. Si misura il proprio valore attraverso lo sguardo degli altri. Il corpo viene percepito come un biglietto da visita, e deve mostrare in modo immediato ed esplicito ciò che l’adolescente vuole comunicare di sé: la capacità di attrarre e sedurre, una sicurezza personale al limite della sfrontatezza, la capacità di controllare la relazione, un certo perfezionismo.
Un’identità ideale che l’adolescente vorrebbe possedere ma che non ha: il corpo viene incaricato di mostrarla anzi tempo. La discoteca diventa spesso la sede preferita per questo gioco: il numero di ragazzi che si avvicinano, e che vengono tenuti a bada, indica alla ragazza se il suo look raggiunge il bersaglio voluto. Questa dinamica viene poi moltiplicata a dismisura da Instagram e TikTok.
Poiché Noemi è una ragazza rifl essiva, sarà possibile tenere aperta una finestra di pensiero su queste dinamiche e sul loro significato. Non criticandole in prima battuta come ingannevoli, ma provando a capire insieme a lei se è davvero questo che vuole comunicare, col rischio di essere catalogata come superfi ciale, o se la ricerca della propria identità non passi attraverso la costruzione di una personalità più autentica e relazioni più profonde, con le persone che sceglie lei.