Si apre una settimana decisiva nel definire i rapporti fra gli Stati Uniti e la Russia. Lunedì 10 gennaio le delegazioni russa e americana si incontrano a Ginevra nel quadro di una sessione straordinaria del dialogo bilaterale sulla stabilità strategica. Questo incontro sarà seguito, il 12 gennaio, da quello di Bruxelles, dove si svolgerà un Consiglio fra NATO e Russia. Infine il 13 è previsto un nuovo incontro a Vienna, questa volta nel quadro del consglio permanente dell’Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa (OSCE).
L’incontro più importante è quello di Ginevra. Sul tavolo c’è il tema del’Ucraina, ai cui confini la Russia ha ammassato decine di migliaia di soldati. Gli Stati Uniti e le altre potenze occidentali vogliono dissuadere la Russia dall'invasione dell'Ucraina. Ma la Russia insiste nella sua richiesta alla Nato di ritirarsi dall'Europa orientale. Chiede alla Nato di ritirare le sue forze dai paesi dell'ex Unione Sovietica, di porre fine a qualsiasi espansione orientale ed di escludere l'adesione dell'Ucraina all'alleanza.
"Sono gli americani che devono aprirsi al compromesso”, ha detto il viceministro degli esteri russo, Sergei Ryabkov, “La parte russa è venuta qui con una posizione chiara. Ci basiamo su una serie di elementi a mio avviso del tutto comprensibili e che sono stati formulati con estrema chiarezza, anche ad alto livello. Impossibile quindi deviare da questa linea”.
Da parte sua, la vicesegretaria di Stato Usa Wendy Sherman ha sottolineato "l'impegno degli Stati Uniti nei confronti dei principi internazionali di sovranità, integrità territoriale e libertà delle nazioni sovrane di scegliere le proprie alleanze. Il vicesegretario ha affermato che gli Stati Uniti apprezzerebbero un reale progresso attraverso la diplomazia”.
Nel fine settimana, alla vigilia degli incontri di Gineva, il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, ha ribadito che “ci sono due percorsi sull'Ucraina: un percorso di dialogo e diplomazia per risolvere le nostre differenze ed evitare il confronto, e un percorso di confronto e conseguenze enormi per la Russia se rinnova la sua aggressione”.