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sabato 05 ottobre 2024
 
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Ebola: l'epidemia è finita in Liberia, ma la lezione resta

09/05/2015  L'organizzazione mondiale della Sanità certifica che in Liberia, il Paese maggiormente colpito dal virus insieme alla Sierra Leone, da 42 giorni non ci sono nuovi casi. Ma, come sottolinea Medici senza frontiere, molto resta da fare e occorre far tesoro degli errori commessi

Dopo 42 giorni senza casi registrati, la Liberia, il Paese più duramente colpito, è stata dichiarata dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) libera dall’Ebola. Tuttavia Medici senza frontiere (Msf) avverte che l'epidemia non può ancora dirsi conclusa perché nuovi casi vengono ancora registrati nei paesi vicini, Guinea e Sierra Leone. "Non possiamo prendere niente sottogamba fino a quando tutti e tre i Paesi non registreranno 42 giorni senza casi”, dichiara Mariateresa Cacciapuoti, capo missione di Msf in Liberia. L'organizzazione sottolinea la necessità di migliorare il controllo lungo le frontiere per prevenire che l’Ebola si sviluppi di nuovo in Liberia. "Il governo e la popolazione  hanno lavorato sodo per aiutarci a raggiungere 42 giorni di zero casi Ebola, ma è un risultato che potrebbe cancellarsi in un istante", aggiunge Mariateresa Cacciapuoti.

“Adesso i bisogni sanitari devono diventare la priorità”, dice il medico. “I liberiani devono sentirsi sicuri di poter andare di nuovo in ospedale, e sapere di poter aver accesso a tutte le cure di cui hanno bisogno. La comunità internazionale deve sostenere la Liberia – insieme alla Guinea e al Sierra Leone - nella ricostruzione di un sistema sanitario nazionale forte e accessibile con adeguate risorse umane e materiali". Come indicato nel rapporto di MSF “Spinti al limite e oltre” l'epidemia di Ebola ha fatto emergere tutta “la debolezza dei sistemi sanitari dei paesi in via di sviluppo e la paralisi e la lentezza degli aiuti internazionali”. Henry Gray, capo delle operazioni per l’Ebola di MSF a Bruxelles dichiara: “Questa lezione è stata imparata, a costo di migliaia di vite, e possiamo solo sperare che non si ripeta in futuro”. 

In Liberia si sono registrati 10.564 casi di Ebola e 4.716 morti. Il picco dell'epidemia si è verificato tra agosto e ottobre 2014, quando Msf a aperto quello che è diventato il più grande centro di trattamento per l’Ebola del mondo, ELWA 3, a Monrovia, con 400 posti letto. In Liberia l'organizzazione ha curato 1663 persone e di queste 910 sono guarite. Quattordici operatori  hanno inoltre perso la vita a causa dell’Ebola, in tutta l'Africa occidentale.

Ecco la testimonianza di Beatrice Yardolo (nella foto), l'ultima paziente guarita da Ebola in Liberia: "Mi chiamo Beatrice Yardolo, ho 58 anni e sono orgogliosa di essere l'ultima paziente della Liberia guarita dall’Ebola. Sono stata un’insegnante di inglese per più di 15 anni, alle elementari. Sono sposata da 32 anni, ho sei figli e sei nipoti. Ho lavorato in una scuola religiosa privata nella comunità di St Paul Bridge, una delle più colpite dal virus Ebola in Liberia. Ho contratto il virus nel febbraio 2015, dopo aver perso tre membri della mia famiglia: due figli e una nipote. Dopo due settimane in un centro di trattamento Ebola a Monrovia, sono sopravvissuta e sono potuta tornare a casa il 5 marzo. Non pensavo di farcela.Spero che questa malattia mortale lasci definitivamente il mio paese. Ha causato molti problemi alle famiglie. È più facile scappare da una guerra che da un nemico invisibile.Per il momento non voglio tornare in classe. Ho paura che i genitori si lamentino se continuo a insegnare ai loro figli. Molti genitori non vorrebbero che i figli frequentassero la scuola. Ho deciso di evitare loro questo disagio. Invece, cercherò di trovare i soldi per avviare un’attività commerciale".

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